24 ore Castelli, il giorno dopo: «È tornato il pubblico»

Ivan Piol (Pedale Feltrino) traccia un bilancio più che positivo

FELTRE. Oltre mille sui pedali per la quindicesima 24 Ore Castelli di Feltre, che il giorno dopo la fine della gara dà i numeri; perché c'è sempre un record da battere alla maratona sui pedali targata Pedale Feltrino e griffata Castelli. Quello del maggior numero di giri stabilito l'anno scorso dalla Grondaflorex con 515 resiste, perché la pioggia che venerdì ha fatto rimandare la partenza di un'ora e un quarto ha trasformato la 24 Ore in un'inedita 22 ore e 45’; ma il Mem Pellizzari fashion bar ha comunque superato quota 900 chilometri a una media di 39,79 chilometri orari per 490 giri, mentre Stefano Fior - da solo - ne ha pedalati 344 per 636,4 chilometri, eguagliando al centimetro il record stabilito l'anno scorso, ma in 22 ore e 45 invece di 24.

Alle 24 Ore Castelli trionfa il Mem Pellizzari Fashion bar

EDIZIONE DI SUCCESSO. «Siamo contenti perché è tornato il pubblico. L'anno scorso ci eravamo spaventati perché avevamo avuto spettatori per poche ore», dice il presidente del Pedale Feltrino, Ivan Piol, «questa volta, nonostante l'acquazzone al via e il ritardo di un'ora e un quarto, il percorso era pieno e lo è stato anche durante il giorno e alla conclusione. Ho notato rispetto agli anni scorsi meno esasperazione dal punto di vista agonistico e una partecipazione più sportiva, che è l'interpretazione che noi diamo a questa manifestazione, che è sì agonismo, ma agonismo buono e soprattutto partecipazione di tutti. È la festa del ciclismo, non è solo una competizione». Peccato solo per l'intoppo dei professionisti e Under 23 esclusi dalla classifica: «Si dava la possibilità a tutti di pedalare assieme ai campioni, ci hanno tolto questa chicca e lotteremo per riaverla», aggiunge il presidente del comitato organizzatore, «e sono contento anche dell'incremento degli only one (erano ventidue, ndr), dovremo mettere un tetto e credo che venti, massimo venticinque sia un numero adeguato».

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QUINDICI ANNI. Nel 2001 per la prima volta il comitato propose una maratona sui pedali attorno alle mura di Feltre. Sono passati 15 anni da quando gli “Ufo” di Maurizio Fondriest (in soli otto corridori a pedalare per 24 ore) misero il sigillo. Molte squadre si stanno affacciando per la prima volta alla manifestazione, qualcuna non ha perso nemmeno un'edizione e per festeggiare i primi quindici anni di vita della 24 ore, l'organizzazione ha premiato la formazione che ha conquistato la quindicesima posizione nella classifica generale: il team Professional bike.

MAGLIA NERA. Originale e apprezzato anche un premio allo spirito di squadra, al motto “non è la maglia di chi vince, ma di chi partecipa”. L'ultimo in classifica quest'anno è stato l'Oratorio bariano, che ha messo insieme 370 giri per 684,50 chilometri.

E ora tocca alla Granfondo Sportful

RECLAMO. La squadra Aquila Risarcimenti, seconda classificata nella categoria mista dietro al Pedale Feltrino, aveva presentato reclamo: è stato però respinto dal comitato organizzatore perché «entrambe le squadre hanno avuto problemi con un chip che è stato sistemato durante le prime ore. I tempi uguali sul giro al minuto/secondo sono quelli sdoppiati una volta verificata l’anomalia del chip. I tempi inseriti sono comunque coerenti con la media di chi correva in quel momento». Inoltre, «da una interessante analisi in parallelo evince che il Pedale Feltrino ha tempi sul giro per 241 volte più bassi di quelli dell'Aquila risarcimenti, che ha tempi più bassi per 177 giri».

DALL'ESTERO A FELTRE. Fra i sei team stranieri, primi i tedeschi dell'Engelhorn con 474 giri davanti agli austriaci del Boa Technology (446) e alla formazione Cdc Sport (misto Europa) costruita con un concorso (444).

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