Calcio serie C. Dolomiti, Zanini esonerato. Bertagno: «Adesso siamo tutti sotto esame»

Il dirigente: «A Vercelli una squadra scarica, siamo preoccupati. La rosa ha dei limiti in attacco? È in difesa che la squadra ha subito 15 reti»

Gianluca Da Poian
Nicola Zanini, Paolo De Cian e Simone Bertagno
Nicola Zanini, Paolo De Cian e Simone Bertagno

Parole abituali quando si esonera un tecnico con il quale si è condiviso un percorso vincente, alternate a frasi tutt’altro che scontate, specie considerando che sino a domenica prima della partita la sensazione era di una Dolomiti in crescita, nonché galvanizzata dal primo colpo da tre punti ottenuto in rimonta a Crema.

Il responsabile dell’area tecnica Simone Bertagno fa riferimento alla preoccupazione per l’andamento della squadra e di una scelta maturata solo dopo il risultato di Vercelli, mentre esclude esistesse una questione di scarso feeling tra alcuni giocatori di maggiore esperienza e l’ormai ex allenatore Zanini.

Di sicuro, nei ringraziamenti del tecnico, hanno un po’ sorpreso le menzioni dirigenziali dei “soli” Cremonese e De Cian, senza invece un cenno allo stesso Bertagno, al vicepresidente Nicola Giusti o al direttore sportivo Jacopo Giugliarelli. Vallo a sapere se si tratta di sole coincidenze o una semplice dimenticanza.

Calcio serie C. Dolomiti, l’esonero di Zanini. «In questo momento saremmo salvi»
Nicola Zanini

Bertagno, un 4-0 pesante e davvero brutto a Vercelli, ma la Dolomiti aveva perso in precedenza solo due partite contro Vicenza e Lecco, ovvero prima e seconda del campionato. Scelta affrettata?

«Abbiamo preso una decisione difficile, ma la prestazione di domenica l’abbiamo vista e accusata tutti. Dopo aver rimontato a Crema eravamo convinti avessimo raggiunto un certo grado di consapevolezza, invece in campo è entrata una squadra scarica. Quando si arrivi a tali prese di posizione, in realtà le colpe vadano comunque suddivise su tutte le componenti».

Ma è davvero così drammatica la situazione? 7 punti, tre sconfitte in otto giornate ma avendo già affrontato le due squadre lì davanti, zona playout al momento alle spalle, tante formazioni vicinissime tra loro.

«Intanto è doloroso esonerare un tecnico storico della Dolomiti. In fondo se siamo in serie C è grazie a lui e a quanto ci ha dato in questi due anni. Al tempo stesso, è un messaggio chiaro che, come società, vogliamo fare meglio e i risultati ottenuti sinora non ci soddisfano, specie considerando le potenzialità della rosa. C’è grande equilibrio in campionato e su questo non ci piove, ma l’aver vinto una sola partita in nove impegni ufficiali non è un andamento che lascia ben sperare in chiave futura. Bisogna stare attenti e per noi ora si apre un ciclo di un mese con partite molto delicate contro avversari diretti: Lumezzane, Triestina, Ospitaletto e Cittadella, al momento alle nostre spalle… Non lo nascondo: un po’ di preoccupazione l’avevamo e l’abbiamo».

Non è che la rosa ha dei limiti oggettivi? In attacco ad esempio l’infortunio di Toci ha aperto un vuoto… Inoltre gira voce alcuni giocatori non fossero così allineati con l’allenatore…

«Intanto il vero limite palesato sinora è legato all’aver incassato ben 15 reti. Detto ciò, escludo il discorso dei problemi di spogliatoio. Poi invece sì, non è colpa solo dell’allenatore se abbiamo preso questa decisione e ci aspettiamo di più dalla squadra. Sotto esame lo siamo tutti quanti».

Che allenatore arriverà?

«Un tecnico che abbia ben presente come per noi l’obiettivo sia ottenere la salvezza al tempo stesso valorizzando i giovani di qualità che di sicuro non mancano. A breve prenderemo una decisione, dopo aver sondato i profili ritenuti di maggior interesse».

Cambierà lo staff tecnico?

«Ci confronteremo oggi, ma riteniamo gli attuali collaboratori un patrimonio del club e vorremmo restassero tutti quanti con noi».

In questo momento cosa si sente dire?

«Da domenica sera ho la volontà di ringraziare i tifosi che ci hanno seguito a Vercelli. Sono stati impeccabili ed è l’unica nota positiva della giornata. Loro sono stati all’altezza del lungo viaggio sostenuto per andare e tornare dal Piemonte».

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