Padre Vittorio Cavallaro scampato al tifone Hagupit

Il religioso che ha guidato le attività del patronato canossiano a Feltre ha vissuto 16 ore di terrore nelle Filippine scosse dal violento uragano
epa04518370 A Filipino resident collects belongings on a damged house in Borongan city, Samar island, Philippines, 07 December 2014. Typhoon Hagupit knocked out power and flattened houses as it pummeled the eastern and central Philippines overnight, leaving millions of people in darkness amid heavy rains and howling winds, officials said. Communication was also cut off in some of the affected areas as Hagupit slammed into the coastal town of Dolores in Eastern Samar province on Saturday evening, toppling trees and ripping off rooftops. There were no early reports of casualties, but authorities said they were still gathering information on the ground. EPA/FRANCIS R. MALASIG
epa04518370 A Filipino resident collects belongings on a damged house in Borongan city, Samar island, Philippines, 07 December 2014. Typhoon Hagupit knocked out power and flattened houses as it pummeled the eastern and central Philippines overnight, leaving millions of people in darkness amid heavy rains and howling winds, officials said. Communication was also cut off in some of the affected areas as Hagupit slammed into the coastal town of Dolores in Eastern Samar province on Saturday evening, toppling trees and ripping off rooftops. There were no early reports of casualties, but authorities said they were still gathering information on the ground. EPA/FRANCIS R. MALASIG

FELTRE. Due volte salvo. Grande sospiro di sollievo per padre Vittorio Cavallaro: il missionario già sopravvissuto al tifone Haiyan che nel novembre 2013 ha devastato le Filippine, ha superato indenne anche il tifone Hagupit che si è abbattuto sulle isole nell'oceano Pacifico del sud-est asiatico nei giorni scorsi. Oltre un milione gli sfollati, gravi danni alle case e all'agricoltura.

Anche padre Cavallaro è rimasto senza elettricità, ma riesce a comunicare tramite cellulare. A fare da tramite è l'amico Giuseppe Nilandi, che con il settantaquattrenne religioso canossiano ha un rapporto personale. Nilandi inoltre tiene i contatti con chi vuole inviare soldi al frate che, dopo aver guidato per dieci anni le attività al patronato di Feltre, si è trasferito come missionario a Jipapad, una regione dell'isola di Samar, tornando solo ogni tanto nella sua vecchia città per salutare i sostenitori delle sue iniziative. L'ultima volta a metà ottobre.

«Fortunatamente, prima dell'allarme tifone è andato ad accompagnare un ammalato a Tacloban ed è rimasto bloccato», racconta Nilandi dopo aver parlato con padre Vittorio ed essersi assicurato che sta bene. «A Borongan, sua solita residenza, il tifone è stato più violento». Hagupit, conosciuto nelle Filippine come Ruby, ha colpito l'isola di Samar con raffiche di vento da 210 chilometri orari, provocando oltre 1 milione di sfollati, blackout elettrici, sradicamenti di alberi e gravi danni alle case e all'agricoltura, fondamentale per la sussistenza della popolazione.

«Padre Vittorio mi ha confermato di aver trascorso 16 ore di terrore: acqua che entrava da tutte le parti e la casa che continuava a tremare come se ci fosse un continuo terremoto», riferisce l'amico feltrino. «Ho parlato con lui domenica mattina alle 09.30 (16.30 ora locale) e c'erano ancora raffiche di vento e pioggia, ma per fortuna il peggio era passato e mi ha confermato che ero il primo contatto che aveva avuto. Attualmente manca la corrente, non funziona nessun mezzo di comunicazione: niente internet, televisione, radio, ma solamente il cellulare», aggiunge Giuseppe Nilandi, al quale il missionario ha affidato una riflessione sulle festività: «Con la speranza che con un santo Natale da parte nostra si realizzi anche un felice anno nuovo senza terrore, senza paure, senza persecuzione».

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