Gallerie di Tai e Valle di Cadote a buon punto: Anas tenterà lo sfondamento sincrono
A marzo la società aveva stimato l’abbattimento dei diaframmi a un mese di distanza l’uno dall’altro, ma i piani stanno cambiando

Anas tenta lo sfondamento sincrono dei diaframmi delle due gallerie di Tai e Valle di Cadore. A marzo, durante il sopralluogo delle varianti a cui aveva partecipato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, la società aveva stimato la conclusione degli scavi dei due tunnel per fine maggio (Valle) e fine giugno (Tai), quindi con un mese di distanza uno dall’altro.
Ad oggi Anas conferma questa finestra temporale, ma sta facendo delle valutazioni per verificare l’opportunità di procedere allo sfondamento sincrono (contemporaneo) delle due gallerie: «Questa possibilità dipende solo da questioni organizzative», afferma Ettore de la Grennelais, responsabile struttura territoriale Veneto dell’Anas. «Le forze in campo, infatti, stanno lavorando sui quattro imbocchi e ormai sono praticamente arrivate alla fine. Agli scavi mancano poche decine di metri in entrambi i casi: Tai è una galleria più lunga, quindi ha bisogno di maggiori apprestamenti per fare le calotte, mentre a Valle le lavorazioni sono più immediate».
In realtà, la società oggi è più focalizzata sulle opere di completamento delle varianti che sullo scavo, con l’obiettivo di chiudere tutti i cantieri in tempo per i Giochi olimpici e paralimpici.
Le varianti del Cadore
La variante di Tai di Cadore è lunga circa 1.500 metri. Si distacca dall’attuale statale 51 in corrispondenza del bivio con la statale 51 bis a sud-est dell’abitato di Tai, e termina in corrispondenza del bivio per Nebbiù. La principale opera è una nuova galleria, lunga circa 1.000 metri: saranno realizzati anche svincoli, la rimodulazione della pista ciclabile esistente e la sistemazione del reticolo idrografico interferito. Le operazioni di realizzazione degli imbocchi sono state completate.
La variante di Valle di Cadore consentirà di bypassare con una galleria di circa 600 metri un tratto particolarmente critico dell’attraversamento dell’abitato di Valle di Cadore, oggi regolato da semaforo per effetto della sezione ristretta e della prossimità alla sede stradale di fabbricati vincolati.
La variante di San Vito, invece, prevede un percorso complessivo di circa 2,3 km quasi tutto “a mezza costa” nella valle del Boite. L’asse principale si sviluppa attraverso due rotatorie di svincolo, 4 gallerie artificiali di mascheramento e antirumore, un nuovo viadotto sul Ru Sec e numerosi interventi sulla viabilità secondaria.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di numerose opere di sostegno, tra cui quelle riguardanti l’area coinvolta nella frana di qualche settimana fa.
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