Longarone: l’altare di San Tommaso torni nella sua chiesa

LONGARONE. Il ricordo del passato ha bisogno di testimonianze per mantenersi vivo. Uno dei simboli più significativi del Vajont è quanto resta della chiesa di San Tommaso di Pirago: un pavimento, l’abside a semicerchio dell’edificio e il campanile, che si erge contro il cielo. Nel corso degli anni diversi lavori di restauro hanno reso quel luogo di culto un monumento alla memoria, al momento però ancora incompleto. Esiste, infatti, un prezioso altare in legno, appartenente alla chiesetta e rinvenuto tra le macerie, che ancora non può tornare al suo posto.
La chiesa di San Tommaso è di proprietà della parrocchia, che già nel 2003 aveva ottenuto dal Comune un contributo di 105 mila euro per finanziarne il restauro e la posa dell’altare. I lavori dovevano essere ultimati nel 2006, ma la parrocchia fu costretta a prorogare i termini. Il ritardo nasce dalla lentezza con cui la Sovrintendenza sta portando avanti i controlli e dalle continue richieste di adeguamento della chiesetta, per renderla adatta ad accogliere di nuovo l’altare. Che, nel frattempo, è stato sistemato nella chiesa di Longarone. «Ma non è quello il suo posto», sostiene il parroco don Gabriele Bernardi, «quell’altare deve tornare a Pirago, nella sua chiesa, tra la gli abitanti della frazione».
Intanto la parrocchia è stata costretta a chiedere l’ennesima proroga al Comune; richiesta che è arrivata sul tavolo del consiglio di sabato, accendendo il disappunto di maggioranza ed opposizione: «È una situazione intollerabile», sottolinea Celeste Levis, «quell’altare è un frammento della nostra storia che solo per impicci burocratici non può essere restituito alla sua gente».
Per questo il consiglio ha preso una ferma posizione di biasimo nei confronti della Sovrintendenza perché l’altare torni al suo posto. Un provvedimento che ha un valore puramente simbolico, ma con il quale vuole «fare una forte pressione morale sulla Sovrintendenza perché conceda al più presto tutte le autorizzazioni necessarie», dice il sindaco Padrin.(mi.gi.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi