L’Ados: «Senochirurgia eccellenza da tenere a Feltre»

FELTRE
L’Ados di Feltre manifesta grandi preoccupazioni che il Santa Maria del Prato perda l’eccellenza della senochirurgia. Il fermento dell’associazione cresce di ora in ora, adesso che si avvicinano le audizioni in quinta commissione consiliare per quelle che saranno le nuove schede di dotazione sanitaria. E aderisce senza condizioni al documento che il comitato pro-ospedale di Feltre, presieduto da Carlo Zanella, ha redatto per il mantenimento della chirurgia, compresa quella senologica, a Feltre.
I motivi non sono campanilistici, ma in sintonia con un sistema e un’organizzazione che si sono consolidati negli anni e che registrano l’alto gradimento delle pazienti e l’attrattività da fuori Usl e da Primiero in particolare, si evidenzia dal portavoce di tutte le donne dell’associazione Ados.
«Vogliamo difendere quello che funziona talmente bene nel nostro ospedale, come la chirurgia senologica, la ricerca del linfonodo sentinella e la ricostruzione del seno, da chiedere con forza che il Santa Maria del Prato diventi punto di riferimento. Si tratta di difendere un modello e non un principio. Se la logica dei numeri impone un unico centro per la senochirurgia, ebbene crediamo che la Regione debba considerare una serie di aspetti».
Ados li elenca: «Entro breve al Santa Maria del Prato saranno consegnate sale operatorie di ultima generazione, attrezzate anche con i fondi dei comuni di confine del feltrino. Ados ha contribuito all’arricchimento delle dotazioni con la donazione di un sistema di centrifugazione dei tessuti omologhi per favorire la migliore ricostruzione della mammella. Tutto ciò consente ora e consentirà nel futuro prossimo, con le nuove sale, di operare in condizioni ottimali a vantaggio del paziente e dell’équipe chirurgica. Teniamo conto che la popolazione di Primiero e Vanoi fa riferimento all’ospedale di Feltre. Più volte, confrontandoci anche con le donne della Comunità di Valle, si è percepito che il trasferimento di senochirurgia a Belluno, comporterebbe giocoforza una fuga al Santa Chiara di Trento. Stessa cosa dicasi per le pazienti che provengono da Valsugana e alto trevigiano, attratte a Feltre per l’eccellente qualità del servizio, nell’intero percorso di diagnosi, intervento, ricostruzione e cura. Riteniamo che nelle scelte che intraprenderà la Regione, si possa tener conto del servizio che vale e che funziona, e crediamo non ci siano preclusioni o imposizioni su dove realizzare il centro di riferimento di chirurgia del seno. Per questi motivi e per tutte le pazienti che hanno già manifestato preoccupazioni sull’eventuale perdita del servizio a Feltre, non intendiamo rinunciare a far sentire la nostra voce. A questo punto confidiamo in una scelta ponderata da parte della dirigenza Usl Dolomiti e della commissione in Regione» . —
L.M.
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