La famiglia del benzinaio: aiutateci a ritrovare Roberto

Un’altra giornata di ricerche infruttuose, cresce la preoccupazione per il gestore del distributore del Casonetto che non dà notizie di sé da mercoledì 3 giugno. «Ci ha colpito il fatto che abbia mollato improvvisamente l’attività al distributore. Non è da lui. Sul lavoro è sempre stato scrupoloso»
Roberto Giglio
Roberto Giglio

FELTRE. Sono quattro i giorni trascorsi dopo che Roberto Giglio, gestore del distributore di carburanti Cucagas al Casonetto, ha fatto perdere le proprie tracce. La famiglia, che già aveva presentato denuncia formale di scomparsa ai carabinieri di Feltre, è uscita pubblicamente allo scoperto anche con un appello su Facebook in cui si invita chiunque abbia visto il quarantenne o abbia notizie che lo riguardano a contattare il fratello Marco che risponde al 345/2980366.

Tra i parenti del benzinaio aumenta l’angoscia per un comportamento che non rispecchia il suo carattere. «Soprattutto», dice il fratello Marco, «ci ha colpito il fatto che abbia mollato improvvisamente l’attività al distributore. Non è da lui. Sul lavoro è sempre stato scrupoloso. A Feltre aveva un solo grande problema: essendo da solo, non riusciva a gestire contemporaneamente la pompa di benzina e il bar, ma proprio di recente aveva ceduto la gestione di quest’ultimo e ci sembrava avesse trovato maggiore serenità».

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Il fratello aggiunge un piccolo tassello alla ricostruzione delle ultime ore in cui è stato visto a Feltre: «Alle 6,10 è andato dal giornalaio. Il personale ci ha riferito che era di buon umore. Un saluto, una battuta e via. Poi è passato al bar del distributore per lasciare i quotidiani e anche la gestrice non ha riferito nulla di strano. Ha solo detto di essersi scordato le sigarette e che le andava a prendere. Era in tuta da lavoro. Non so quali motivi possano averlo spinto ad allontanarsi così, senza avvertire nessuno. A noi non aveva manifestato preoccupazioni e come dicevo, nell’ultimo periodo, sgravato della gestione del bar sembrava anche più tranquillo».

Roberto Giglio ha maturato parecchia esperienza nella gestione di pompe di benzina: «Negli anni ha gestito diversi impianti in Friuli dove sta la sua famiglia, ma con la concorrenza della benzina slovena è difficile fare grandi affari. C’è poco da fare. La gente per fare il pieno preferisce passare il confine. Così quando si era aperta questa possibilità di venire a Feltre l’aveva colta subito e l’impianto funziona bene».

Il fratello stenta a credere a problemi legati alla solitudine: «È single, questo è vero, ma mi risulta che cominciasse ad avere amici anche a Feltre. E poi non stiamo parlando di un ragazzino. In un paio d’ore può tornare qui in Friuli quando vuole. Non riusciamo a dare una spiegazione all’accaduto». Da quando è stato pubblicato l’annuncio con la foto di Roberto, la descrizione dell’auto – una Ford Fiesta nera targata DL917LH – e dei tatuaggi che si è fatto disegnare negli anni, le segnalazioni sono state numerose: «Purtroppo nessuna è attendibile, almeno finora, ma ringrazio tutti comunque, così come ringrazio i carabinieri di Feltre che stanno facendo il massimo e che ci stanno aiutando a verificare ogni segnalazione».

Sul fronte delle indagini, anche nella giornata di ieri, non si è mossa foglia. Il telefonino spento non permette di localizzare la posizione e la macchina sembra sparita nel nulla. Nessun movimento risulta sul conto corrente bancario. Sullo sfondo della vicenda resta poi lo scippo di inizio aprile durante il quale Giglio si era visto sottrarre l’incasso della giornata superiore a diecimila euro. E pure qui l’inchiesta non ha fatto grandi passi avanti. L’attesa prosegue, l’angoscia e la preoccupazione aumentano.

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