Feltre, una coop di consulte per rilanciare il lavoro in montagna

I ragazzi radunati al centro di Valpore si mettono in rete e chiedono spazi-laboratorio per costruire progetti

SEREN DEL GRAPPA. La soluzione sta nella rete. La formula, già presa come un impegno dalle consulte giovanili della provincia, non è nemmeno così complicata: creare spazi-laboratorio in ogni area nodale delle province montane dove progettare corsi di formazione professionale, in cui rendere pubblici bandi e concorsi e da cui lanciare e rilanciare l'imprenditorialità giovanile. Per far ripartire il territorio, ricco di potenzialità ma sempre più scarso di opportunità, bisogna agire in fretta, perché la mancanza di lavoro e l'assenza di prospettive, divorate dalla crisi, stanno spopolando la montagna bellunese. Ecco come l'equazione ideata dai giovani di “In groppa al Grappa”, la tavola rotonda di Valpore promossa dalla consulta giovani “Diciamo la nostra!” in cui lo scorso weekend si è discusso proprio del “Lavoro nelle Alpi”, può rivelarsi una valida alternativa all'immobilismo e alla rassegnazione, prima ancora che alla fuga. I giovani arrivati dal Feltrino, dall'Agordino, dall'Alpago e perfino dalla Valle d'Aosta hanno condiviso per tre giorni problemi e criticità delle loro zone, giungendo alla conclusione che è indispensabile fare fronte comune.

Dopo l'accoglienza di venerdì, con visita alla città di Feltre e puntata al festival di Fuochi fatui, sabato pomeriggio è stata aperta la seduta. La sessantina di presenti ha partecipato a tre tavole dove discutere di formazione, occupazione e cooperazione attraverso la rete e la gestione di centri e strutture come gli spazi o i centri giovani. Matteo Aguanno del Gal (Gruppo di azione locale) n. 2, Alessio Surian, docente di comunicazione all'università di Padova, e la ricercatrice Monica Argenta affiancata da Chiara Bordignon hanno diretto i lavori. I giovani intervenuti si sono detti profondamente attaccati al territorio, ciascuno per la propria porzione di montagna. Tutti hanno espresso la voglia di valorizzarlo, ma per farlo servirebbero più sostegno dalle amministrazioni, meno burocrazia e più risorse, consapevoli che di questi tempi saranno più morali che materiali. Ieri mattina i portavoce hanno presentato agli amministratori intervenuti le linee guida di un progetto provinciale che ha tutta l'aria di convergere in una cooperativa delle consulte giovanili. Il Gal, già promotore dell'appuntamento, ha riconfermato il suo appoggio all'iniziativa. Dario Bond ha veicolato il supporto della Regione, proponendo di unire la nascita della nuova rete con i laboratori di restauro e artigianato che (si spera) si insedieranno a Borgo Ruga. Bruno Brunet, presidente della cassa rurale Primiero e Vanoi, ha proposto di organizzare un corso per la cooperazione sul modello trentino. Presenti e sostenitori il sindaco di Arsiè Ivano Faoro col consigliere Desy Zonta, il consigliere di Feltre Manuel Sacchet, il vicepresidente della Cmf Livio Scopel, il sindaco di Seren del Grappa Loris Scopel con l'assessore Dario Scopel, il presidente dell'Ascom Franco De Bortoli e il diretore del Gal Pietro Gaio. «Siamo pronti a rilanciare il territorio», afferma il presidente della consulta feltrina Andrea Nascimbene appena rieletto in carica, «siamo pieni di idee e di voglia di agire da protagonisti, ma per farlo ci servirà la piena fiducia dei nostri amministratori».

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