Cantieri per oltre sette milioni di euro La Provincia cura il territorio ferito

Interventi su frane, dissesti e strade: «La messa in sicurezza è fondamentale per la montagna» Restano da finanziare dieci progetti, fra questi c’è anche la frana di Paradisi a Ponte nelle Alpi

Belluno

Oltre sette milioni di euro spesi in due anni, quasi altrettanti da investire per curare il territorio ferito da Vaia. Sono una cinquantina gli interventi di ripristino avviati dalla Provincia dopo la tempesta che il 29 ottobre 2018 ha distrutto strade, spezzato alberi, innescato decine di frane e dissesti in tutto il Bellunese. Somme urgenze per ripristini immediati, ma anche progetti più vasti, cui si aggiungono le operazioni rese necessarie dagli ulteriori episodi di maltempo (tra novembre 2019 e agosto 2020) che hanno aggravato i danni provocati da Vaia. Tra il 2019 e il 2020 sono stati investiti oltre 7 milioni di euro; restano da avviare dieci progetti per 6,8 milioni di euro (attualmente non ancora finanziati).

«Gli eventi meteo di quel fine ottobre 2018 hanno messo a dura prova il territorio. La risposta della macchina provinciale è stata rapida, nonostante la carenza di personale», spiega il consigliere provinciale delegato alla Difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi. «In tutti i casi in cui siamo intervenuti - su viabilità di accesso ad abitazioni o su paesi, frazioni e centri abitati - abbiamo cercato di lavorare per garantire non solo il ripristino dei danni, ma anche una messa in sicurezza per rendere vivibili le terre alte. La montagna ha bisogno di questo. Abbiamo lavorato in sinergia con gli altri soggetti attivi per il ripristino, dalla struttura commissariale ai Comuni, in modo da integrare il più possibile gli interventi». «All’indomani della tempesta la Provincia ha varato una variazione di bilancio per 1,5 milioni di euro per le prime opere edili», conclude Bortoluzzi. «E a fine novembre aveva messo a disposizione delle Unioni Montane altri 4 milioni di euro».



Sono 17 gli interventi conclusi. Due a Gosaldo: è stata messa in sicurezza la Sp della Valle del Mis (53 mila euro) consolidando il versante soprastante località Crocetta ed è stato messo in sicurezza l’abitato di Mori (200 mila euro). Ad Agordo si è intervenuti a Bries, dov’era caduto un masso (325.300 euro). Tre gli interventi a Canale: messa in sicurezza dell’abitato a La Mora (230 mila euro) con opere paramassi; rimozione del materiale franoso collassato sulla strada a Carfon (330 mila euro), con successivo consolidamento del versante e opere di difesa della strada di accesso alla frazione (270 mila).

A Livinallongo è stata sistemata la frana a Davedino (250 mila euro) e poi la strada (250 mila). A San Tomaso sono stati investiti 261.270 euro per la frana di Avoscan, a Colle Santa Lucia si è operato per mettere in sicurezza l’abitato di Soppause e Canazei (91.800 euro) e per ripristinare il disseto in via Fossal (60 mila). Tre i lavori fatti ad Alleghe, a Perencina, Pian e Caprile (230 mila euro), due a Livinel di Rocca Pietore (1,3 milioni).



Due gli interventi conclusi a Lozzo, con la messa in sicurezza dell’abitato di Revis (67 mila euro) e della frana, a Calalzo è stata messa a posto la strada che porta a Rizzios (452 mila euro), a Borca è stato avviato il lavoro a Cancia, a Venas (Valle)è stato messo in sicurezza un pendio, a San Vito sono state fatte opere sulla frana di Chiapuzza (45.674 euro). Interventi terminati anche a Lorenzago per 200 mila euro.

Cinque gli interventi in Comelico, fra Santo Stefano (consolidamento della frana a Costalissoio) e San Pietro (consolidamento frana in via San Pietro e messa in sicurezza del versante a Ciadel).



La Provincia è intervenuta a Vader e Fornesighe (Val di Zoldo) dove c’erano versanti in frana (170 mila euro); a Zoppè dove c’erano colate, smottamenti e un versante in frana; a Chies d’Alpago, località San Martino (200 mila euro per la messa in sicurezza dell’abitato e della strada di accesso) e per il consolidamento delle frane di Palughetto e via Castello; a Tambre per il consolidamento della frana di Soralavina (26 mila); a Quero Vas per stabilizzare un versante sopra l’abitato di Cilladon (259 mila).



«La Provincia si è confermata ente erogatore di servizi per il territorio, a disposizione dei Comuni», commenta il presidente, Roberto Padrin. «A due anni da Vaia molto è stato fatto anche grazie alle risorse statali arrivate tramite il commissario Zaia; e molto rimane da fare, nella convinzione che la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio è fondamentale per la montagna e la gente che vi abita».



La Provincia ha in programma di intervenire, una volta trovate le risorse, a Lozzo per completare il lavoro a Revis (2,5 milioni), a Ponte nelle Alpi sulla frana Paradisi (3,5 milioni), ad Agordo per consolidare un dissesto a Colvignas (32 mila euro). Previsti poi interventi a Gosaldo sui dissesti in località Pette (172 mila euro), Nagarei (68 mila) e Forcella Aurine (135 mila); a Rivamonte, loc. Ponte Alto, per un dissesto (135 mila); a Selva di Cadore, dove va sistemato un versante a monte della frazione Zanata (104 mila). A Canale d’Agordo, infine, c’è un progetto di messa in sicurezza e ripristino del dissesto a Pisoliva (170 mila euro). —



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