Valentino e i duelli Il passato insegna

Spesso ha annichilito i rivali ma è avvenuto anche il contrario
Di Nicola Artoni
MOTO GP: MAX BIAGGI - Italy's Max Biaggi prepars for a training session at the Donnington curcuit near Derby Saturday 23 July 2005. Italy's Valentino Rossi leads the MotoGP championship with countryman Marco Melandri and Max Biaggi second and third. TOM HEVEZI - ANSA - RED
MOTO GP: MAX BIAGGI - Italy's Max Biaggi prepars for a training session at the Donnington curcuit near Derby Saturday 23 July 2005. Italy's Valentino Rossi leads the MotoGP championship with countryman Marco Melandri and Max Biaggi second and third. TOM HEVEZI - ANSA - RED

A Barcellona Valentino Rossi ha dato spettacolo, duellando con Marc Marquez fino all’ultimo giro e trionfando. Ma in carriera il Dottore ci ha abituato a imprese di questo tipo, mentre in altre occasioni è stato lui a essere rimontato.

Le imprese del Dottore. Nel 1999 un giovane Rossi sta correndo il suo secondo Mondiale 250 e dopo sette gare il duello è serrato tra lui e Toru Ukawa. Vale parte male, con un quinto e un settimo posto, per poi vincere in Spagna, ma Ukawa nelle prime tre è sempre secondo. Alla quarta Vale si ritira e Ukawa vola in vetta. Ma Rossi, in Italia, Catalogna e Olanda, infila due vittorie e un secondo posto, dando il la a una rimonta che lo porterà poi a trionfare con 309 punti, contro i 261 del rivale. Nel 2001 Valentino vince il primo e unico titolo nella 500, in una stagione pressoché perfetta. Qualche brivido solo all’inizio, quando incappa, alla quarta e quinta gara, in un terzo posto e in un ritiro, che consentono a Max Biaggi (terzo e primo nelle due occasioni) di riavvicinarsi un po’ in classifica. Ma Rossi poi innesta il turbo e nemmeno il settimo posto in Germania lo ferma. Il Dottore andrà a trionfare con 325 punti contro i 219 di Biaggi. La stagione 2002 in MotoGp è dominata (otto vittorie nelle prime nove), ma nell’annata Rossi compie una delle sue imprese più belle. In sella alla sua Honda parte ottavo a Sepang, ma realizza la prima grande rimonta dell’era MotoGp, tagliando il traguardo in seconda posizione dopo una serie di grandi sorpassi. Il Mondiale 2003 parte all’insegna di un grandissimo equilibrio. Gli sfidanti sono tre, oltre a Vale troviamo Sete Gibernau e Max Biaggi, due degli avversari più celebri della carriera di Rossi. Rossi e Gibernau vincono due gare a testa nelle prime quattro, ma Vale allunga poi grazie alla vittoria al Mugello e al contemporaneo settimo posto di Sete. Gibernau si riporta sotto con una vittoria, un secondo e un terzo posto nelle successive tre gare (Rossi è due volte 3° e una volta 2°), ma poi crolla nella parte finale di stagione e Vale trionfa con 357 punti. Nel 2004 è ancora Gibernau a spaventare Rossi. Sete nelle prime tre ottiene due vittorie e un terzo posto mentre Rossi, dopo la vittoria all’esordio in Sudafrica, è due volte quarto e quindi costretto a inseguire. Nelle successive tre gare mette però le cose in chiaro con tre vittorie, ma Gibernau non molla ed è tre volte secondo. Alla settima si ritirano entrambi, ma il duello si risolverà ancora in favore di Rossi, che a fine anno totalizzerà 304 punti contro i 257 di Gibernau. L’anno successivo non ci sono problemi per Rossi, che nelle prime sette è sei volte primo. Fa l’impresa a Valencia però, all’ultimo Gp, quando parte 15° e al traguardo è terzo. Altra impresa nel 2008. In MotoGp arrivano avversari come Casey Stoner e Jorge Lorenzo, che partono forte, mentre Rossi nelle prime tre è quinto, secondo e terzo, costretto a inseguire. Ma il Dottore reagisce e infila tre vittorie di fila. L’undicesimo posto di Assen lo frena, ma alla fine il titolo sarà ancora suo con 373 punti. Anche nel 2009 c’è da faticare, stavolta contro Lorenzo che nelle prime quattro infila due vittorie e un terzo posto con Valentino a inseguire per colpa del 16° posto in Francia. Vale poi ottiene un terzo e due primi posti e rimette le cose in chiaro. A fine anno sarà primo con 306 punti, con Lorenzo secondo a 261.

Le rimonte subite. Ma a Valentino non sempre è riuscita l’impresa. Nel 1998, in 250, Vale parte con due ritiri, ma poi infila tre secondi posti e rimonta in classifica. Loris Capirossi però è troppo costante e a nulla servono le quattro vittorie consecutive di Rossi nelle ultime quattro gare dell’anno. Capirex è primo con 224 punti, Rossi si ferma a 201 ma almeno scavalca Tetsuya Harada al secondo posto della generale. Nel 2000 Rossi è al primo anno in 500 e parte ancora con due ritiri, con Kenny Roberts Jr che allunga. In Spagna e Francia Rossi è due volte terzo e si riporta sotto, ma l’americano ha la meglio alla fine con 258 punti contro i 209 del Dottore. Arriviamo al 2006 e alla rimonta mancata su Nicky Hayden. Dopo sette gare Vale ha vinto tre volte e sembra lanciato verso il titolo. Arriva all’ultimo Gp con un ridotto vantaggio su Hayden, da amministrare, ma scivola e chiude 13°. L’americano è terzo e vince con 252 punti contro i 247 del pesarese, in uno dei gap più ridotti della storia del Motomondiale. L’anno dopo trionfa Stoner, imprendibile durante l’anno, ma Rossi lotta fino alla fine con Pedrosa per il secondo posto, che perderà all’ultimo Gp per un ritiro. Pedrosa vince e lo scavalca sul podio iridato. Nel 2010 nelle prime tre Rossi è primo, terzo e secondo, deciso a giocarsi il titolo. Ma al Mugello si frattura tibia e perone e viene così estromesso dalla lotta. Torna in tempo per conquistare il terzo posto nella generale. Dopo il biennio nero in Ducati, con Valentino mai competitivo, nel 2013 il ritorno in Yamaha, con un’annata però avara di soddisfazioni. Nel 2014 Marquez fa il fenomeno, mentre il 2015 è storia recente. Vale nelle prime dodici è sempre sul podio e arriva all’ultimo Gp con un vantaggio di sette punti su Lorenzo, ma il contatto con Marquez nella gara precedente – che ha palesemente corso per farlo perdere – lo vede sanzionato e costretto a partire dall’ultima fila. Lorenzo vince, Rossi è quarto e chiude così secondo con 325 punti, contro i 330 del maiorchino.

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