Calcio, la Dolomiti verso la storia «Ora pensiamo a vincere»

Il team manager Yari Masoch fa il quadro a tre giorni dal match col Brian Lignano. «C’è solo da essere orgogliosi del nostro campionato. E grazie ai tifosi»

Gianluca Da Poian
Cherif Diallo in azione
Cherif Diallo in azione

Cita più volte la parola orgoglio, Yari Masoch. Sia riferendosi all’essere comunque padroni del proprio destino nonostante il mezzo passo falso di Noale sia a proposito dell’enorme passione accesasi nei confronti della capolista Dolomiti, specie da febbraio in avanti. Inoltre, il team manager - e uno dei dirigenti di riferimento per i giocatori - sottolinea come la pressione sia rimasta sulle spalle del Treviso, costretto a vincere e confidare nel contemporaneo crollo bellunese. Certo dopo il pari dell’altro giorno i dolomitici devono battere il Brian Lignano domenica a Feltre (ore 15) per festeggiare la C senza guardare al risultato dei biancocelesti (-2) che comunque non dovrebbero avere problemi in casa contro l’Este.

«Non è successo niente di grave con il pareggio, ci mancherebbe», sottolinea Masoch, desideroso di tagliare un traguardo storico al primo anno da dirigente dopo aver lasciato il calcio giocato. «La forza di questo gruppo e questo ambiente ritengo venga ben rappresentata dalla presenza di tutti i dirigenti vicini alla prima squadra nello spogliatoio di Noale. Li abbiamo incoraggiati e ricordato loro che c’è solo da essere orgogliosi di trovarci a novanta minuti dalla conclusione del campionato in testa con tre lunghezze di vantaggio».

Certo però adesso bisogna chiuderla qui, evitando il rischio dello spareggio - in caso di pari punti - o di un sorpasso in extremis che sarebbe doloroso. «Sapevamo sempre di avere altri bonus a disposizione e forse questo ha condizionato un gruppo giovane. Ma non ho alcun dubbio: nonostante si tenti di dire il contrario, la pressione è su chi insegue, non su chi sta davanti. Pensiamo a vincere, così poi da poter festeggiare con la nostra gente».

Il Lignano è salvo e contro il Treviso la differenza di motivazioni è emersa in modo evidente. Però pure la Calvi era tranquilla, ma ha sorpreso la Dolomiti con un ottimo avvio segnando anche due gol. Certo, casa o trasferta un po’ di differenza la fa, però nessuno adesso si fida dei friulani tra le cui fila c’è pure il capocannoniere Ciriello e gli ex Saccon e Bevilacqua.

«La serie D la conosciamo tutti e non cambia quasi nulla tra prima e ultima giornata. Dobbiamo continuare a essere bravi, restando sul pezzo. Al tempo stesso, occorrono umiltà e serenità».

Masoch ci tiene poi a spronare Cossalter, affinché il capitano dimentichi il rigore dell’altro giorno. «Ho giocato e so quanto si possa essere dispiaciuti. Ma domenica gli ho detto appositamente che parlasse lui con la stampa, in quanto assumersi la responsabilità aiuta a guardare avanti. Parliamo di un 2003 bellunese forte, nei confronti del quale la fiducia è massima».

Intanto, dopo il pienone contro il Treviso se ne attende un altro. Forse con addirittura più persone, alla luce della forte affluenza di ieri nei punti vendita allestiti in provincia. «È forse l’orgoglio più grande essere riusciti ad avvicinare così tante persone. Ce ne saranno da un po’ tutto il bellunese e significa aver lavorato nella giusta direzione. Ci tengo in particolare a rivolgere un tributo alla Brigata Piave, perché vedere ragazzi così giovani presenti in massa in casa e in trasferta è fantastico. A me da giocatore è capitato proprio solo a Treviso di avere un tifo del genere e so quanta carica dà. Più in generale, da dirigente si soffre tanto in queste circostanze: preferirei essere lì a scaricare l’adrenalina in campo…».

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