Torneo Agordino. Baldassi pensa di lasciare la presidenza. «Dopo 15 anni servono delle idee nuove»

Il numero uno del Comitato organizzatore gongola dopo la domenica che ha incoronato il Taibon e guarda avanti. «Oltre 1500 spettatori alla finale, Agordo sarebbe perfetta come sede fissa per l’epilogo»

Andrea Baldassi
Andrea Baldassi

Pronto a passare il testimone di presidente, ma solo qualora si creassero le condizioni per il ricambio al vertice del Comitato che organizza il Campionato Agordino.

Andrea Baldassi ne parlerà più avanti con i rappresentanti delle società, non prima però di cavalcare ancora qualche giorno l’onda dell’entusiasmante partecipazione di pubblico alle finali di domenica allo stadio di Agordo. Se sul piano sportivo la gioia è stata tutta del Taibon, vincente sia tra i grandi sia a livello giovanile, l’evento ha soddisfatto chiunque. A proposito, c’è già chi suggerisce di tenere il principale impianto dell’Agordino come casa definitiva dell’ultimo atto dei due tornei, essendo obiettivamente la miglior soluzione possibile: ampia capienza della tribuna, ora tra l’altro coperta, spazi lungo la rete per chi desidera guardare in piedi il match, disponibilità di parcheggi nei dintorni e così via.

Torneo Agordino di calcio. Taibon, giornata memorabile e doppio trionfo
Foto di gruppo per i due Taibon che hanno trionfato al Torneo agordino

Presidente, una domenica perfetta.

«Senza dubbio sì. Con una giornata stupenda abbiamo archiviato la 50esima edizione, senza dimenticare il 30esimo appuntamento dedicato ai più piccoli, tra l’altro facendola coincidere con l’inaugurazione del sintetico di allenamento e della copertura. Abbiamo contato 1500, 2000 presenze. Una vera e propria festa, al termine della quale la rivalità sportiva degli ottanta minuti ha lasciato spazio all’amicizia come d’abitudine per il nostro campionato. Peraltro, oltre a tanti agordini, hanno raggiunto lo stadio anche persone da Belluno, Sedico, Feltre e così via…».

La finale mancava ad Agordo da 15 anni. Certo il “Dorigo” sembra ora il luogo perfetto per l’evento conclusivo dei prossimi campionati…

«Come sempre le decisioni dovranno passare al vaglio del voto delle società. È abitudine far sì che l’ultimo atto si svolga in modo itinerante. Tuttavia stiamo parlando di una struttura eccellente non solo a livello agordino, la quale ben si presta ad accogliere una folta presenza di persona. Questa volta, grazie all’iniziale apertura del sindaco Roberto Chissalè, abbiamo optato per Agordo per la possibile concomitanza con l’inaugurazione e c’è stato il fondamentale supporto dell’Agordina calcio che ha in capo la gestione dell’impianto affiancata dall’US Le Ville. Ne parleremo, a ogni modo la risposta di pubblico l’abbiamo vista tutti».

Era il primo anno con la classifica unica, stile nuova Champions.

«Alle iniziali perplessità dovute al cambiamento dopo 49 anni, hanno lasciato posto parecchi complimenti. Tra l’altro si è dimostrata meritocratica, visto che le prime quattro al termine della stagione regolare hanno confermato il piazzamento nella formula a eliminazione diretta. Più in generale, il livello si mantiene interessante e quest’anno ci era mancato poco si iscrivesse pure l’Agordo, la quale sarebbe stata la 14esima compagine».

Gira voce lei possa passare il testimone.

«Ormai il mio impegno dura da una quindicina di anni e ammetto riterrei utile un cambiamento. Nel frattempo il Campionato Agordino è migliorato e cresciuto nell’appeal, ma ciò non toglie che sarebbe giusto dare spazio a qualche idea giovane. Ma è sempre un passaggio delicato e bisognerà parlarne bene. Intanto a breve ci troveremo a chiudere la 50esima edizione».

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