Tornabene e Sonia Lorenzi Domenica di emozioni alla Venice Marathon

Il castionese: «Che bello il pubblico che ti applaude» La santagiustinese: «Una dedica per mia nipote»
Sonia Lorenzi in gara domenica a Venezia A sinistra Roberto Tornabene, autore di un’altra grande prova alla «Venice Marathon»
Sonia Lorenzi in gara domenica a Venezia A sinistra Roberto Tornabene, autore di un’altra grande prova alla «Venice Marathon»
 
BELLUNO.
Un emozione... non da poco. Roberto Tornabene e Sonia Lorenzi sono stati protagonisti alla Venice Marathon, due dilettanti che hanno fatto una gran figura.  
Tornabenissimo.
Una super gara per l'atleta dell'Atletica Dolomiti 36º assoluto, 2º italiano nella MM40 e 5º in Italia nel campionato italiano dei Vigili del Fuoco. «Una grande soddisfazione - anmmette Roberto - devo però confessare che forse sono stati più duri i festeggiamenti pomeridiani... A parte gli scherzi ho fatto una bella prova: regolare sui 3.40 al chilometro a parte gli ultimi due, quando entri a Venezia e subentra l'euforia e l'emozione nel vedere tanta gente che ti applaude. Infatti, lì ho staccato il trenino di cinque persone che erano con me durante tutta la gara».  
Momenti difficili?
 «Al 30km un po' di crisi di testa, ho pensato è ancora lunga, non ce la faccio, poi però tutto ok con il 2.35.55 finale, un buon tempo, superiore a quello della maratona di Treviso ma Venezia è più dura e il 2.35 vale di più».  
Lorenzi «keniana».
«E' andata bene ma un po' di rammarico c'è, per non essere andata sotto i 2.50, mio obiettivo personale. Ma ho dovuto lottare con un mal di stomaco per tutta la maratona, riuscivo a essere regolare ma avevo paura a forzare perchè rischiavo di non arrivare. Purtroppo ho avuto un lutto in settimana e questo forse mi ha condizionato in gara, anche se a parte il mal di stomaco, stavo bene e anche oggi non mi pare di aver corso una maratona».  
Il momento più duro?
 «Al 27ºkm a San Giuliano c'è un ponte enorme e una salita dura, poi tante curve a gomito che quasi ti fermi, poi però è andata bene, alla fine sono 119ª assoluta, 10ª donna assoluta e 5ª donna nel campionato italiano assoluto di maratona, certo non mi posso lamentare. L'emozione è stata tanta, mi sono sentita professionista per un giorno e sono stata trattata da professionista. Curioso quando all'8º chilometro mi sono trovata in mezzo alla pattuglia di keniani (i maschi erano partiti dopo di noi) e ho fatto un pezzettino con loro che emozione! Per noi dilettanti che facciamo tanta fatica, queste sono soddisfazioni impagabili. Infine voglio dedicare questo risultato a mia nipote di 19 anni, avrebbe dovuto seguirmi in tv, ma non ce l'ha fatta. Ma in fondo era lì con me. A proposito ho corso con il nº19».  
Saviane c'è.
A Venezia era presente anche Gianni Saviane, bravo a chiudere in 943º.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi