Per Andrea De Nard il sogno serie A dopo la finale tricolore di beach volley

L’INTERVISTA
Cosa ci vuole per diventare un bravo arbitro?
«Tanto, tanto carattere. E poi savoir-faire, empatia, conoscere il regolamento a menadito, ma anche cercare di comprendere le dinamiche dello sport e capire cosa vuol dire, per gli atleti, giocare una certa partita».
Per Andrea De Nard sono scoccati da poco i venticinque anni, ma è già ai vertici del panorama nazionale dei fischietti di pallavolo e beach volley. E sogna un posto tra gli arbitri internazionali ma, dice, «ci vorrà ancora qualche anno».
Intanto, De Nard, pontalpino classe 1992, tra l’altro con trascorsi da portiere di calcio a cinque, ha appena arbitrato le finali nazionali dei campionati di beach volley a Catania in diretta televisiva. E adesso può godersi questo prestigiosissimo risultato.
«È stata senza dubbio la più grande soddisfazione che ho avuto da quando arbitro. Solitamente le designazioni per manifestazioni come questa vengono fatte un mesetto prima e, dunque, già a luglio sapevo che avrei diretto le fasi finali dei campionati italiani di beach volley. Ma ho scoperto che sarebbe toccato a me il compito di arbitrare la finalissima appena un paio d’ore prima».
Negli ultimi mesi non sono certo mancati gli impegni prestigio…
«A Bibione ho arbitrato la finale femminile di beach volley, trasmessa in diretta su Eurosport; prima, a Milano, avevo arbitrato la semifinale, in diretta su Sky. E la finale di Catania è arrivata ad un anno esatto da un’altra finale che ho avuto l’onore di arbitrare, quella di Coppa Italia. A marzo, inoltre, mi è capitato di arbitrare anche lo snow volley. Grandi soddisfazioni».
Nella pallavolo tradizionale, invece, sei ormai ad un passo dall’assaggiare il parquet della serie A.
«Attualmente sono arbitro in serie B. Ma, da quest’anno, verrà introdotta in serie A1 la figura del terzo arbitro, in pratica un arbitro addetto al video check che dovrà dunque prendere quel genere di decisioni, un po’come per l’addetto alla Var nel calcio, e ho l’onore di essere tra i 20 arbitri da tutta Italia che sono stati selezionati».
De Nard ha cominciato ad arbitrare a tredici anni.
«Mi ero infortunato ed un professore delle scuole medie mi suggerì di provare. E così ho fatto».
Da allora la carriera del fischietto bellunese è stata folgorante.
Nel 2013 il fischietto bellunese si è messo in evidenza al Trofeo delle Regioni di beach volley; un anno dopo è stato promosso in serie B2. L’anno scorso ha ottenuto la qualifica di arbitro di primo livello per il beach volley. I prossimi passi?
«L’obiettivo di ogni arbitro in Italia è quello di arrivare in serie A. Nel beach volley, invece, il massimo sarebbe diventare arbitro internazionale».
Le maggiori difficoltà per un arbitro?
«Quando arbitri una finale ti trovi in una situazione non certamente facile: gli animi si scaldano e la tensione è alle stelle. Devi cercare di fare del tuo meglio anche se è un po’come trovarsi in mezzo fra moglie e marito…». –
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