Il bellunese Bergagnin a Wimbledon. «Faccio lo sparring partner. Emozionante parlare con i big»
Il tennista racconta la sua esperienza a Londra durante il torneo sull’erba più prestigioso al mondo

«Caldo? Nei giorni scorsi sembrava di essere a Padova in piena estate! Ora si sta decisamente meglio». Testimone diretto da Wimbledon è nientemeno che Marco Bergagnin, tennista bellunese tra i più quotati in attività e peraltro premiato un paio di settimane fa alla Festa dello Sport del Corriere delle Alpi organizzata a Feltre. Come lo scorso anno, assieme alla fidanzata Elisa ha seguito a Londra nel ruolo di sparring partner Angelica Moratelli, tennista di doppio eliminata assieme alla compagna statunitense di duo Sabrina Santamaria mercoledì al primo turno disputato contro Anna Kalinskaja e Sorana Cristea. «Il mio compito è di affiancare Angelica e il suo coach, Giovanni Zennaro. Ci alleniamo assieme, lavoriamo su aspetti tecnici. Inoltre aiuto nell’organizzazione della giornata, perché tra spostamenti, programmazione degli impegni, gestione dell’hotel e così via, le incombenze non mancano».
Bergagnin ormai vive e lavora a Padova nell’ambito ingegneristico ed è tesserato con il Plebiscito. «Proprio a Padova avevo conosciuto e stretto amicizia con Giovanni e in seguito con Angelica. E l’anno scorso è arrivata questa occasione di affiancarli nella trasferta londinese». Il ruolo dello sparring partner è fondamentale per tenere pronti gli atleti attesi da lì a poche ore all’impegno ufficiale. Poter accedere a zone giocoforza interdette ai tifosi consente di avvicinare, parlare e conoscere i grandi campioni. «Molti si allenano ad Aorangi Park ma hai modo di frequentare un po’ tutte le aree di Wimbledon. Per certi versi, sembra di vivere un normale torneo solo che accanto ai migliori del mondo. Basti pensare che ho avuto modo di scambiare qualche parola con Carlos Alcaraz sulla Formula 1 e lo stesso dicasi con Jannik Sinner.
Nessun dubbio sull’auspicio di esito conclusivo del torneo. «Confido in una finale proprio tra Jannik e Carlos, sperando nella rivincita dopo Parigi».
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