Maset: «Vedo un Cossalter super motivato»

Il dirigente è anche lo zio del talento verdegranata. «Il nostro obiettivo è valorizzare il vivaio»
FELTRE. Rivalità? Fin lì. E non c’è nemmeno la smania di voler diventare il club di riferimento del calcio provinciale. Stefano Maset ha voglia di vincere il derby contro il Belluno, ma al pari di tutte le altre partite del campionato.


Per lui vale la filosofia che ci sono in palio tre punti come gli altri: niente di più, niente di meno. E più in generale, l’importante è continuare ad avere due squadre in un torneo importante come la serie D.


«Non è per fare retorica», spiega uno dei membri del cda verdegranata, «ma bisogna far bene per dare continuità alla bella prestazione di domenica, quando abbiamo giocato alla pari con la capolista Virtus Verona, non perché si tratta del derby. Per questo arriviamo alla sfida con animo sereno, consapevoli di affrontare una formazione che come noi tiene molto a proseguire in buona posizione di classifica. La nostra è una sana rivalità tra amici».


Considerata l’eco mediatica , vincere o perdere può cambiare parecchio il morale.


«Sì e no. Tutti ci tengono ad imporsi, ma nel nostro caso questo è un solo uno dei passaggi per raggiungere il prima possibile la salvezza, per poi programmare con più serenità il futuro».


A livello di prima squadra, possono essere proprio i gialloblù il riferimento di cosa dovrà diventare l’Union Feltre nei prossimi anni?


«Loro hanno avuto modo di costruirsi un’ossatura importante attorno ad una serie di giocatori lì da molto tempo. Noi dobbiamo cercare di valorizzare il più possibile i nostri ragazzi del vivaio, in modo da inserirli in prima squadra. È l’obiettivo principale del nostro lavoro per il quale stiamo investendo parecchio. Un po’ come era al Ripa Fenadora qualche anno fa, quando c’era la colonna portante dei vari De Carli, Mastellotto, Malacarne, Antoniol e via così».


Quanto volete diventare la prima squadra del Bellunese?


«Non so se qualcuno abbia questa mira. Per i “grandi”, penso la cosa fondamentale sia poter restare a lungo in D con due squadre, sperando magari da sotto arrivino anche altre formazioni nostrane. Come settore giovanile vogliamo essere, questo sì, un riferimento per la bassa provincia e le zone limitrofe, in modo da poter confrontarci con tutti alla pari».


Sei anche zio di Alex Cossalter. Come vedi il ragazzo?


«Super motivato. Lo scorso anno si era posto l’obiettivo di giocare in D e ci è riuscito. Ora ha deciso di rimettersi in discussione per giocarsi un posto, come i vari Boschet, Paludetto e Stefani che stanno crescendo».


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