Maccanti inchiodato dalle controanalisi
Aveva vinto la Gf Sportful. Piol: «Ci ha presi in giro»

Michele Maccanti
FELTRE.
Maccanti inchiodato dalle controanalisi. Confermata la positività del ciclista del team Phoenix Racing, che a giugno si era aggiudicato la Sportful Dolomiti Race. Il Coni ha chiesto due anni d'inibizione e l'organizzazione si è comportata di conseguenza. Annullata la vittoria e cancellato il suo nome dall'albo d'oro della manifestazione. Per Michele Maccanti, sotto accusa il Nesp, una sostanza che è già stata ribattezzata la nuova «superepo», una proteina sintetica, che stimola la produzione di globuli rossi e migliora la capacità di trasportare ossigeno ai muscoli e quindi avere migliori prestazioni aerobiche e un recupero più veloce. La Procura antidoping del Coni ha disposto il deferimento del ciclista al tribunale antidoping con una comunicazione ufficiale, per la positività riscontrata in occasione del controllo effettuato dalla commissione ministeriale, alla fine del campionato Mondiale a cronometro di Occhiobello del 15 maggio. E ha chiesto due anni d'inibizione, oltre all'invalidazione automatica dei risultati non solo dei Mondiali, ma anche delle gare successive a quel prelievo. L'udienza davanti al Tribunale antidoping è fissata per il 17 dicembre, alle 10.
Decisione doverosa.
Il presidente del comitato organizzatore Ivan Piol è sicuro: «Una decisione doverosa, ma anche dolorosa per il fatto che ci sentiamo presi in giro. La cosa che più mi rammarica è che lui era consapevole di correre, pur essendogli stata riscontrata la positività. Ha corso lo stesso, ha vinto ed è salito sul podio. Un comportamento ingiustificabile. Sono molto amareggiato perché, dopo che la sua positività è stata resa nota, non ha nemmeno pensato di scriverci due righe di scuse. Si è limitato a una diffida dell'avvocato». (g.s.)
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