Luisetto lascia: «Mi tocca la scuola»

BELLUNO. Spazio 1994. Separazione consensuale tra il Belluno e Stefano Luisetto. Non c'entra l'espulsione di Montebelluna, che causerà al massimo una giornata di stop. C'è di mezzo la scuola, anche se risultava che il difensore andasse bene, allo scientifico Galilei. È il secondo classe 1994 a lasciare Belluno, dopo l'addio burrascoso di Gianluca Fabris ed è possibile che a dicembre la società torni sul mercato, per reperire almeno un altro giocatore.
Adesso di coetanei validi non ce ne possono essere in giro: «Devo ringraziare la società, per aver capito il mio problema», allarga le braccia Luisetto, «per me, è stata una decisione sofferta, ma non voglio rischiare di perdere l'anno, tanto più che mi aspetta l'esame di maturità. Non ho giocato molto, ma in questi mesi mi sono trovato bene con tutti e non posso che augurare al Belluno di raggiungere la salvezza il prima possibile».
Luisetto è entrato per la prima volta domenica, a Montebelluna, causando suo malgrado il primo rigore per i trevigiani. Quello respinto da Nicola Rossetto.
Cartellino rosso del fiscale Marini di Trieste e doccia da solo. Ora il ritorno a Bassano: il giocatore rientra nella sua città, dove s'iscriverà alla stessa scuola.
Una cosa è sicura: quest'anno il Belluno non è stato fortunato con i fuoriquota: anche il portiere Yari Bortignon aveva preparato il fagotto, anche se nel bel mezzo della preparazione: «Abbiamo preso questa decisione di comune accordo» sintetizza il diesse Gianpietro Boccanegra «dispiace sicuramente dover rinunciare a un ragazzo come lui, ma abbiamo capito che era preoccupato per il suo rendimento scolastico e non voleva rischiare di non essere ammesso alla maturità. In bocca al lupo per i suoi studi e per la sua prossima esperienza calcistica».
I superstiti: i ’94 rimanenti sono Jacopo D'Antimo, Filippo Moretti e Luca Ackon, solo per limitarsi a quelli presenti nella distinta di Montebelluna. (g.s.)
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