L’ex capitano della Spes sulla strada del Belluno

BELLUNO
Si incrociano alla terza giornata del campionato femminile di serie B2 le strade del Cortina Express Pallavolo Belluno e dell’Asolo della bellunese Martina Fantinel.
Domani, alle 20, 30 il sestetto dei coach Pavei e Viel scende ad Altivole dopo il buon punto rimediato in trasferta a Sarmeola e l’ottima vittoria casalinga contro il Vispa.
Martina Fantinel, attaccante completa ed esperta (è nata nel 1989), aveva indossato i gradi di capitano della Spes Belluno dal 2013 al 2015. Nelle ultime stagioni è stata impegnata a Cerignola, Bari e La Spezia. Ma domani sera ritroverà il Belluno.
«Potrà essere una bella partita, mi auguro, anche per coloro che verranno a vederci. Noi dovremo cercare di partire subito con il piede giusti e di essere più aggressive di quanto abbiamo fatto nell’ultima partita disputata contro Jesolo».
L’esperienza all’Asolo Altivole Riese cominciata quest’estate ti ha riportata vicino a casa. Come sta andando?
«Sta andando bene. Sono contenta della scelta che ho fatto quest’estate perché sono arrivata in una bellissima società con dei dirigenti capaci di farti sentire a casa. Inoltre mi trovo bene sia con l’allenatore che con le compagne di squadra. Quanto al campionato, partiamo con tutta l’umiltà del caso perché sappiamo di essere una squadra neopromossa e puntiamo a fare il massimo per salvarci. Non abbiamo altre pretese. Rispetto all’anno scorso è rimasto uno zoccolo duro di cinque o sei giocatrici alle quali si sono aggiunte delle nuove ragazze. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per trovare la giusta quadratura».
Per quanto riguarda, invece, il Belluno e la partita di domani sera?
«Sarà una bella sfida. Il Belluno è una squadra agguerrita. L’abbiamo già affrontato in amichevole, ma rispetto ad allora ci sono state diverse novità, perché mancava Robazza che era ancora indisponibile e perché l’ultima centrale è arrivata soltanto una settimana fa, ed è un innesto importante. Non ho seguito da vicino gli eventi di mercato di questa estate. So, però, ad esempio, che è rimasta Robazza e che è arrivata Callegari. Insomma, il Belluno è una buona squadra che sa attaccare e difendere bene».
Nelle ultime stagioni hai girato l’Italia: qual è il bilancio degli ultimi anni lontano dal Veneto?
«È un bilancio positivo perché ovunque ho trovato belle persone, con molte delle quali ci sentiamo ancora regolarmente. A livello personale ho maturato tanta esperienza in più e forse un po’di furbizia».
E tornando indietro all’esperienza a Belluno?
«Quello che ricordo con più gioia è il secondo anno. Con molte delle ragazze di quella squadra ho continuato ad avere un bel rapporto. Da quando sono andata via da Belluno, però, non ho mai pensato di tornare a giocare lì perché, per motivi personali, ho scelto altre strade». —
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