«L’esonero di Baldi è stato un segnale a tutto il Belluno»

BELLUNO. La prima volta di Nicola Borghetto in serie A. Il giovane portiere del Belluno, classe 1999, in prestito all’Hellas Verona, è andato in panchina nella sfida salvezza persa però male dai gialloblù contro il Benevento. Borghetto era stato acquistato dal Belluno nell’estate 2016 e aveva difeso i pali di Piazzale della Resistenza nella stagione 2016-2017 dimostrando doti al di sopra della media per un ragazzo della sua età.
«Siamo orgogliosi del ragazzo – spiega il presidente Alberto Lazzari – so che sono molto contenti di lui e proprio nei prossimi giorni sentirò il responsabile del settore giovanile Margiotta per capire che intenzioni hanno e per cominciare a programmare il nostro futuro. Al momento è in prestito con un accordo sulle cifre del riscatto. Mi auguro per lui che possa rimanere lì».
Una settimana dopo la sconfitta contro il Cjarlins. Sono passati sette giorni dal turno infrasettimanale che ha visto il Belluno perdere in trasferta 4-3 dopo essersi ritrovato sopra con due reti di vantaggio. Da qui è nato l’esonero di Michele Baldi, che comunque si sarebbe consumato al termine della stagione.
Cosa vi ha portato a mandare via l’allenatore a poco più di un mese dal termine del torneo?
«Volevamo dare un segnale alla squadra – spiega Lazzari – ci teniamo che il campionato venga terminato con intensità e voglia da parte di tutto il gruppo e che si lotti fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Umanamente mandare via Baldi mi è dispiaciuto tantissimo».
Cosa ha detto alla squadra e al neo tecnico IvanDa Riz alla ripresa degli allenamenti?
«Ho avuto un breve confronto con i ragazzi dove ho spiegato che quanto è successo è un fallimento dell’allenatore, della squadra e della società. Dopo gli ho chiesto di terminare la stagione con entusiasmo, senso di appartenenza e attaccamento alla maglia che indossano».
Reputa deludente la stagione che sta per concludersi?
«Definirla deludente credo sia eccessivo, è anche vero però che io per primo speravo in qualcosa di meglio. Playoff? Non ci pensavo prima dell’inizio della stagione, ho iniziato a sperarci dopo l’entusiasmo delle prime settimane e delle vittorie che erano arrivate. I due derby vinti? Sono belle soddisfazioni, che nel momento ti regalano gioia, ma abbiamo il dovere di guardare l’intera stagione e non solo quelle due partite».
Restano cinque partite da giocare, tre in casa e due in trasferta, contro Ambrosiana, Montebelluna, Virtus Vecomp, Tamai e Abano. Che obiettivi restano al Belluno?
«Prima di tutto bisogna raggiungere la salvezza matematica, poi vogliamo mettere in campo qualche nostro giovane che magari durante l’anno ha fatto tanta panchina, in vista della prossima stagione. Oltre a questo i giocatori in questo finale di stagione devono dimostrare di essere giocatori da Belluno e guadagnarsi la riconferma. Sarebbe bello chiudere il discorso salvezza domenica al Polisportivo contro l’Ambrosiana. Quest’anno in casa spesso non abbiamo offerto grandi prestazioni a parte ad inizio stagione».
Conferma dei big. Il Belluno non avrà problemi a tenere lo zoccolo duro del gruppo, diverso invece il discorso per il capocannoniere Daniele Rocco, cercato dal Cjarlins, squadra vicino a casa sua che in caso di salvezza sarebbe una buona alternativa per la punta che quest’anno ha realizzato 21 gol tra campionato e Coppa Italia.
«Non so ancora come faremo a tenerlo – sorride Lazzari – la nostra volontà c’è, ma bisogna che ci sia anche la sua. Ci troveremo, ma ancora non abbiamo parlato con lui».
Pronto il ritorno di Vecchiato. È ormai certo che alla guida del Belluno il prossimo anno ci sarà Roberto Vecchiato, molto probabilmente con il ruolo anche di direttore sportivo, dopo l’addio ad Augusto Fardin a inizio marzo.
«La prossima settimana faremo il primo consiglio di amministrazione per parlare della prossima stagione».
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