Le riflessioni di Alvaro Dal Farra a undici anni dal grave incidente

«Dopo la fine della mia carriera ho visto che la vita riserva delle sorprese L’importante è accettare la sfida e sapersi sempre rimettere in gioco» 

Gianluca Da Poian / BELLUNO

Le riflessioni di Alve. Alvaro Dal Farra affida ad alcune righe un pensiero in merito a quanto avvenuto negli ultimi mesi. In generale ed anche dal punto di vista personale, seppur senza mai fare cenno diretto alla brusca interruzione del rapporto con il Team Daboot.

«Ad undici anni dall’incidente in moto (12 settembre 2009) che ha determinato la fine della mia carriera sportiva e la ricerca di un nuovo equilibrio, rifletto sul fatto che la vita riserva sempre sorprese. E che vivere significa accettarle tutte, mettendosi in gioco».

COVID – 19

La pandemia ha cambiato la quotidianità di tutti noi.

«Sono state messe in stand – by attività e progetti e, in alcuni casi, il virus è arrivato anche a minare le basi dei rapporti fra le persone. Io ho cercato di fare quello che da sempre mi riesce meglio: non perdere il sorriso, tenermi in contatto con le persone, lavorare con serietà, guardare avanti con ottimismo. Ho trascorso il lockdown facendo attività e mototerapia a distanza».

Giugno è coinciso con il via al progetto “Mask to Ride”, assiema a Giesse Risarcimento Danni di Nicola Barchet.

«Un tour dell’Italia per donare mascherine ai centri di accoglienza, agli ospedali e ai centri diurni che accolgono le persone più vulnerabili. Questa attività ufficialmente doveva concludersi il 13 giugno, dopo 5 mila chilometri e 50 mila mascherine donate. Invece abbiamo deciso di portarla avanti».

ATTIVITÀ

Dal Farra sottolinea di aver trascorso l’estate «impegnato in alcuni test per prodotti tecnici di abbigliamento da moto per conto di un’azienda leader di settore, nella messa a punto di una moto elettrica con Huracan e nella preparazione di 15 video tutorial con Tecno Sport”. Nel frattempo, avanti tutta con la mototerapia.

«In luglio ho potuto riportare in moto qualcuno dei miei amici diversamente abili. Prima ho fatto una sorpresa di compleanno a Luca Bolzan di Codogné, successivamente a Cadelach a Revine Lago ho tenuto la prima vera Mask to ride Therapy».

I media hanno dato non poco risalto alle attività.

«Non nego l’emozione nel veder raccontata la mia storia al Corriere della Sera e a TV8. Dal loro interesse ho capito che abbiamo bisogno di sapere che ogni rottura ha una soluzione, e da ogni caduta c’è modo di rialzarsi. Con il mio lavoro e la mia vita penso di comunicare questo».

Parallelamente, è stata portata avanti l’attività sportiva, con un nuovo impulso dato Superpark agli allenamenti di FMX dei piloti che collaborano assieme al pilota bellunese.

PROSSIMI IMPEGNI

«Da venerdì a domenica porteremo un po’ della nostra speciale euforia agli International Motor Days di Civitanova. Da lì ci sposteremo ad Ariano Irpino dal 25 al 27 settembre, per uno show di FMX ad un evento fieristico dedicato ai motori. In entrambe le occasioni terrò la Mask to ride Therapy per i bambini e i ragazzi diversamente abili. Pochi giorni fa, sono stato anche ospite dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia durante la Mostra del Cinema, per fare alcuni contenuti speciali insieme a VFL, esclusivo canale che segue gli action sport e i suoi atleti».

In definitiva, secondo Alvaro, «in ogni momento difficile si nasconde l’opportunità di trovare un nuovo inizio, lasciando il brutto del passato e cavalcando l’onda del presente». —

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