Le mille vite di Alvaro Dal Farra
Da atleta a giudice di gara passando per le conduzioni televisive su Sky

Alvaro Dal Farra in veste di supervisor
BELLUNO.
A un anno dal serio infortunio che lo ha sbalzato di sella, Alvaro Dal Farra continua a percorrere le vie del freestyle. Nonostante la sua carriera di pilota abbia subito uno stop, questo protagonista degli sport estremi chiude una stagione ricca di avvenimenti e si prepara a nuove sfide, mettendo nel calendario 2011 una serie di attività e iniziative legate alla sua inesaurible passione per gli sport action. A iniziare dal motocross freestyle, con il suo nuovo ruolo di giudice di gara nei campionati del mondo Ifmxf, nelle varie tappe europee e in quella finale svoltasi a dicembre in Brasile. «Da metà campionato ho assunto anche un nuovo ruolo, che prima non esisteva - racconta Dal Farra - mi sono occupato della supervisione dei tracciati con lo scopo di garantire una resa ottimale e una maggiore sicurezza ai piloti».
In cosa consiste questo lavoro?
«C'è il controllo della posizione e dell'allineamento delle rampe, dell'inclinazione dei salti, gli spazi di frenata e di accelerazione, apportando di conseguenza le modifiche necessarie. Poi ho fatto il giudice anche nella finale romana del Red Bull X-Fighters. Gran bello spettacolo».
Altre attività a fianco dei piloti?
«Sono richiesto per incarichi di consulenza per l'organizzazione di eventi e aiuto i piloti italiani ed esteri anche per la verifica e la stipula dei contratti. Inoltre li ospito per gli allenamenti sulla pista attrezzata di rampe di cui dispongo a Lentiai. Lì nella prossima stagione si svolgerà anche una prova di qualifica per la gara torinese di Coppa del Mondo di motocross freestyle, prevista a metà febbraio. I primi tre si guadagneranno la wild-card e saranno inseriti come piloti locali a Torino, dove l'unico campione italiano in gara sarà Max Bianconcini. Sulla mia pista a Lentiai quest'anno hanno girato anche i ragazzi bellunesi che si avvicinano a questo sport».
Insegni questa disciplina?
«La mia scuola di motocross si trova a Finale Emilia e accoglie parecchi freestyler da tutto il nord Italia. È in un complesso sportivo dotato di rampe disposte in maniera semplice per facilitare i neofiti. Durante l'anno svolgo dei corsi per i ragazzi e gli metto a disposizione la pista con le attrezzature».
Lavori anche come anchor man sportivo in tv...
«Ho iniziato quest'anno a condurre sul canale Moto Tv di Sky una trasmissione initolata Freestyle. Oltre all'impegno come conduttore seguo la realizzazione delle puntate, analizzo i loro contenuti e mi occupo della scaletta e degli ospiti del programma. È una trasmissione televisiva molto spettacolare che piace al pubblico e che funziona. Per me è un impegno importante che proseguirà per tutto il 2011».
Programmi per Belluno?
«Come associazione sportiva Radius intendiamo lanciare la seconda edizione dello Splash Party sul lago di Santa Croce, che fa il paio con l'omonima manifestazione invernale ad Alleghe e che l'estate scorsa a Farra d'Alpago ha riscosso un buon successo. Ci diamo da fare anche per preparare altri eventi del genere in provincia e l'"Alvaro is back in town" che a Castion l'altr'anno ha fatto il pieno. Ci teniamo soprattutto molto a riportare in centro a Belluno le stelle mondiali del motocross freestyle con lo spettacolo "Alvaro Invitational", sponsorizzato da Oakley. È un evento che ha dato lustro alla città e l'ha fatta conoscere e apprezzare nel mondo, e non solo quello sportivo».
Parliamo di scarpe, c'è anche un risvolto commerciale nella tua attività
. «Io e Andrea Codoro, un amico designer e brevettatore di attacchi che ha lavorato anche per Salomon e Hbs, cinque anni fa abbiamo creato Cmyk, un marchio di calzature sport action per skate, kite, snowboard, motocross e bmx freestyle e tante altre discipline. Nonostante la crisi questa è diventata una realtà che sta avendo un discreto successo. E' un marchio pensato e realizzato apposta per questi sport e che abbiamo allargato anche ad altri prodotti di merchandising come cappellini, sciarpe e altro. Ci siamo accorti che piace un po'a tutti, giovani e meno giovani».
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