Lauria: «Vittoria che pesa molto I tre punti sono più che meritati»

l’allenatore

La felicità del mister. Renato Lauria dimostra una certa soddisfazione per la prestazione del suo team che, grazie anche al pareggio interno della Manzanese, è attualmente la seconda forza del campionato.

«Questa vittoria pesa moltissimo, perché diamo una grandissima continuità contro una squadra tosta. Sono tre punti strameritati, con il portiere ospite che ha fatto quattro interventi determinanti, inoltre Posocco nel finale non è riuscito a fare la terza rete calciandogli addosso. Se doveva esserci una squadra che doveva vincere questa doveva essere assolutamente il Belluno».

La squadra ha probabilmente giocato il più bel primo tempo della stagione.

«Siamo stati bravi a modificare il tipo di giocate. Napoleone vinceva perché cambiava gli attacchi in base al territorio. Bisogna fare così anche nel calcio. Non si può giocare di fioretto in un campo dove si fatica a rimanere in piedi. Siamo stati rapidi con sequenze e soluzioni che avevamo provato e sono stati bravi i ragazzi che in due giorni si sono preparati alla partita».

Il tecnico ospite Alfredo Sebastiani, in alcuni frangenti, non è parso un gentiluomo e lo stesso tecnico di casa stigmatizza il suo atteggiamento.

«Non dico neanche le parole che ci ha rivolto il loro allenatore, perché voglio pensare alla vittoria. Sono molto amareggiato, perché nello sport certe cose non devono essere dette. Mi dispiace per lui, ma il problema è solamente suo».

Anche il portiere Stefano Dan non nasconde la soddisfazione per i tre punti ottenuti.

«Abbiamo vinto contro una squadra forte che gioca bene. Abbiamo giocato su un campo ghiacciato, quindi c’erano molte difficoltà sia per noi che per i nostri avversari. Siamo riusciti a fare questi due gol che ci hanno permesso di portare a casa i tre punti con cuore e grinta».

La squadra sembra aver trovato la quadratura difensiva.

«L’importante è non prendere gol se si vuole vincere. Oggi abbiamo subito la rete del Bolzano nel secondo tempo, però lì c’era poco da fare». —



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