«Io lavoro per unire i club, altri fanno del populismo»

Andrea Gios, presidente della Fisg, replica alle accuse sulla nuova B di hockey. «Giocare una sola partita a settimana non valorizzerebbe i nostri giovani»

 

 

 

 

 

 

 

 

BOLZANO. «Siamo al lavoro per unire le società, non per dividerle. Certe strumentalizzazioni che arrivano da qualcuno mi lasciano perplesso, ma evidentemente c’è chi non dice il vero». Andrea Gios, presidente della Fisg, non vuole andarci giù duro, dopo alcune dichiarazioni apparse negli ultimi giorni nelle quali viene aspramente contestato l'operatore della Federazione sul fronte del nuovo campionato di serie B (o IHL, Italia Hockey League). Il tema che ha acceso un forte dibattito nelle ultime ore, come noto, riguarda le giornate di gara. La neo-costituita lega delle società vorrebbe giocare una giornata la settimana, con la possibilità di disputare alcune "settimane inglesi". Da parte della Federazione il pensiero è molto chiaro e sará oggetto di discussione sabato 14 maggio, quando a Verona è prevista una riunione tra società e Fisg sul futuro prossimo dell'IHL.

«Non stiamo mettendo i bastoni tra le ruote a nessuno», spiega Gios, «il mio pensiero è molto chiaro: se vogliamo fare crescere i giovani e vogliamo valorizzare le società che seguono una certa linea "verde" sarebbe giusto garantire almeno due giornate di gara alla settimana, da concordare senza problemi in qualsiasi giorno. Potrebbero essere venerdì e domenica, sabato e domenica, venerdì e sabato. Il punto è un altro: se vogliamo fare crescere i giovani e valorizzarli, non basta giocare una partita la settimana. Non è detto che siano due gare di campionato», prosegue Gios, «stiamo anche pensando di organizzare una Coppa Italia per queste società, che potrebbe essere una soluzione per aumentare il numero di partite. Il discorso è molto chiaro e allo stesso tempo», continua, «se una società non fosse in grado di disputare questo numero di partite, potrebbe decidere di fare un passo indietro, giocando la serie C. Nel documento firmato da 16 società durante la riunione di Ora si parla di campionato di serie B a 14 squadre a partire dalla stagione 2017/2018. Io punto ad un'accelerazione rispetto a questo programma, che sarebbe auspicabile, ribadisco, per favorire lo sviluppo tecnico e la valorizzazione dei giovani. Non impongo nulla, ma credo che questa sarebbe la soluzione migliore».

Gios risponde alle critiche mossegli da alcuni rappresentanti di societá di serie B. «Non ci siamo svegliati oggi», dice, «è da dicembre che pensiamo al futuro di questo campionato. Se alcune società di serie A hanno scelto il nuovo torneo transfrontaliero è perché pensano che possa garantire un livello superiore allo scorso massimo torneo. Se non avessi avallato questa scelta, l'alternativa sarebbe stata declassare certe squadre, passando ad un torneo unico da 4 a 0 stranieri. Le conseguenze sarebbero state gravi. Certe uscite non mi convincono», conclude, «è evidente che qualcuno non dice la verità, facendo solo del populismo».

Il Valpellice, nel frattempo, ha annunciato la possibilità di rinunciare alla partecipazione alla prossima stagione (non si sapeva ancora iscrivendosi a quale torneo) accusando la federazione di mancanza di programmazione. Secca la replica di Tommaso Teofoli (responsabile hockey della Fish): «Lo scorso anno abbiamo prorogato l’iscrizione alla serie A al 20 luglio, ora siamo a maggio e quindi questa è una polemica assolutamente ridicola».

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