Il super Pordenone sotterra il Belluno

In vantaggio con Masoch, i gialloblù scompaiono dal campo
Di Alberto Bertolotto

di Alberto Bertolotto

PORDENONE

 . A picco. Il Belluno cade e fa un bel tonfo: quattro gol sulla schiena dal Pordenone ed è un verdetto più che giusto. I gialloblù incappano nella peggior uscita stagionale. Non inganni il gol iniziale di Masoch, così come il palo di Corbanese su punizione sul 2-2: la squadra di Vecchiato subisce tutta la gara, viene presa a pallate e deve solo riconoscere (e lo farà) l’entità e la giustezza del ko. Che dire? Belluno pollice giù, e si confermano due dati: nessuna vittoria in trasferta (a Sacile si è imposto a tavolino) e “ramarri” indigesti. Nelle ultime 11 sfide con il Pordenone, soltanto due successi. Col Mezzocorona servirà un’altra prova.

Illusione. Nessuna sorpresa nello schieramento neroverde, una in quello gialloblù. Schincariol è reduce da un problema personale: Vecchiato fa accomodare Solagna in porta. Che, al pronti, via subisce un bombardamento. Zanardo è in palla: subito due conclusione, sulle quali il portierino c’è. Sembra non funzionare il 4-4-1-1 del tecnico gialloblù, è l’identico modulo per uomini di quello visto col Ripa, ma non nell’atteggiamento. Passano pochi minuti e arriva la smentita. Punizione di Duravia dalla destra, dormita della difesa neroverde, Masoch tenta la girata: palla in rete. È il vantaggio (a sorpresa) del Belluno. Del 4-3-3 della squadra di Parlato pare non esserci più traccia. Della forza della capolista neppure. Dietro, dove c’è l’ex Nichele, chiamato a sostituire lo squalificato Dionisi, non sembra più essere la retroguardia super di inizio stagione. Bearzotti, Zubin e Zanardo, là davanti, diventano “normali”. Ma solo per un momento.

Uragano. Attorno al 10’, infatti, si scatena l’uragano neroverde. Al 12’ tiro di Mateos: Solagna respinge coi pugni. Al 14’, cross di Zanardo dalla sinistra, Zubin è solo a centro area: inzuccata fuori di pochissimo. Al 15’ ancora Zanardo: aggancio e tiro di sinistro, palla sull’esterno della rete. È un tiro al bersaglio. Il Belluno si fa vedere solo per un tiro di Duravia, di poco fuori. Continua, infatti, il forcing neroverde. Al 20’ Zubin, servito da Mattielig, mette a terra Merli Sala con una finta, ma manda sull’esterno. Il gol è maturo. Arriva al 25’. Splendida apertura di Mattielig per Zanardo, che aggancia sul secondo palo. Guarda Solagna e lo fredda con un tocco ravvicinato. È l’1-1. E 4’ dopo fa il 2-1. Percussione di Mattielig, che alza lo sguardo e serve Zanardo: il fantasista crossa sul secondo palo dove arriva Buratto che, di destro, buca Solagna sul suo palo. Et voilà, il 2-1. Il Pordenone vola. Poco dopo, Zubin colpisce un palo con un pallonetto enciclopedico, poi l’arbitro annulla una rete a Mateos per fuorgioco.

Ancora dominio. Si va alla ripresa. Al 7’ l’episodio che potrebbe cambiare la gara. La punizione di Corbanese. Botta dell’ex Montebelluna e palla che si stampa sul palo. Mani nei capelli per i gialloblù. Tuttavia, è l’unico sussulto. Il Pordenone trema, ma non troppo. Tanto che al 16’ chiude il match. Fallo di Bertagno su Mattielig: punizione dai 20 metri. Zubin va sul pallone, traiettoria sopra la traversa, palla tra palo e portiere. Ecco il 3-1. Siamo ai titoli di coda. Il Belluno inserisce Radrezza e Pitteri, al 20’ viene annullato un gol a Masoch per fuorigioco, ma poco cambia: i “ramarri” sono di un altro livello, i gialloblù sono a terra. Tanto che al 48’ concedono a Florean il suo primo gol in campionato. Finisce 4-1. Risultato che non fa una grinza. Il Belluno torna a casa così. Con una riflessione. Supera facilmente le piccole, non cade con le pari-classifica, perde con le grandi forze: manca lo squillo di prestigio, il guizzo da copertina. E se questa, alla luce dei numeri, fosse una squadra “soltanto” da centro-classifica?

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