Il sorriso olimpico di Alessia Dipol

La diciottenne di San Vito sarà in gara negli slalom con Togo

SAN VITO DI CADORE. Toghissimo. Bellissimo partire per le Olimpiadi di Sochi. Anche se la tuta non è quella dell’Italia, ma dello stato africano di Togo. Il volo a cinque cerchi per la diciottenne studentessa del liceo linguistico di Auronzo decolla oggi. Fanno parte della spedizione il papà Diego, il fratello skiman Lorenzo, la mamma allenatrice Roberta Minchillo e il preparatore atletico austriaco Gerhard. La ragazza sarebbe più una specialista delle gare veloci, ma ha conquistato il punteggio Fis necessario per gli slalom. La delegazione africana è formata da due sole atlete: la fondista Mathilde Amivi Petitjean sarà la portabandiera per la cerimonia di apertura, mentre Dipol avrà lo stesso ruolo in quella di chiusura. Il vessillo del piccolo stato, che si affaccia sull’oceano atlantico, tra Ghana, Burkina Faso e Benin è a strisce orizzontali verdi e gialli e, in alto a sinistra, ha una stella bianca in campo rosso.

Ormai da qualche tempo Alessia Dipol si chiama anche Afi, che non è un soprannome, ma il modo africano di dire martedì. Il giorno in cui è nata. I compagni di classe, gli insegnanti e il preside Renato Fiori sono già pronti a organizzare un gruppo di ascolto da qualche parte e non mancheranno di mettersi di fronte alla tivù, al momento giusto, quando Dipol sarà al cancelletto di partenza. (g.s.)

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