Il capoultras del Belluno: «Una sanzione assurda ma noi non c’entriamo»

Dal Pont: «Noi siamo rimasti in Gradinata Est», Mirco Barp: «Normale che ci siano stati dei malumori, al termine di un arbitraggio che ci ha penalizzato costantemente, ma da qui a parlare di cori razzisti ne passa di strada>.

BELLUNO. Regna l’incredulità tra i tifosi del Belluno, dopo la pesante sentenza del giudice sportivo, soprattutto in merito agli eventuali insulti discriminatori rivolti al guardalinee Faggian di Mestre.

Mirco Barp, uno dei tifosi più assidui del grifoni gialloblù ed ex capo ultras dei Panthers che seguivano la Pallavolo Belluno, è categorico sul ritenere che non ci sia stato nulla di particolare.

«Personalmente ritengo che questa multa e la squalifica non stanno né in cielo né in terra. Ero in Gradinata Est e il comunicato fa chiaramente riferimento a qualcosa successo dall’altra parte, dove operava il guardalinee che ha annullato il gol del Cobra (Simone Corbanese, ndr). Normale che ci siano stati dei malumori, al termine di un arbitraggio che ci ha penalizzato costantemente, ma da qui a parlare di cori razzisti…».

Non è la prima squalifica di campo che Barp “subisce” da tifoso.

«Con la Pallavolo Belluno nell’83 abbiamo giocato a porte chiuse con il  Mantova, dopo che contro il Ferrara era volato un bastone in campo. Una motivazione sicuramente più seria di questa qui».

Anche il capo degli Ultras Vecchia Guardia, Giovanni Dal Pont, fatica a comprendere cosa possa essere successo per una mazzata tanto dolorosa per le casse gialloblù.

«La ritengo una cosa assurda. Come gruppo ultras siamo consapevoli di non avere fatto nulla, anche perché noi stiamo in Gradinata Est e quello che è successo è avvenuto in Tribuna Centrale. Anzi, personalmente ero più deluso dal risultato che dall’arbitraggio, che comunque era stato a tratti pessimo».

L’ultimo problema per gli Ultras sembra quello di dover saltare la partita con il Fontanfredda.

«Troveremo comunque il modo di assistere al match, magari sulla terrazza del Millenium. Vorrà dire che finalmente potremmo usare i fumogeni».

Categorico invece il no sulla possibilità di una raccolta soldi per pagare la pesante ammenda.

«Se fossimo stati responsabili di qualcosa lo avremmo fatto, ma come gruppo sappiamo bene di esserci comportati bene. Lo dimostra il fatto di non aver mai preso una multa in 10 anni di tifo».

Anche Alberto Padoin, sempre degli UVG, non riesce a capire quando possano esserci stati questi insulti che, come recita il comunicato, sarebbero stati percepiti da tutti i tifosi presenti.

«Non si vedeva nulla in Tribuna Centrale a causa della nebbia, ma di solito si sente se ci sono malumori o così, invece domenica è sembrato tutto in linea con una partita in cui siamo stati sì penalizzati, ma che era anche andata via tranquilla»

È necessario però fare attenzione, perché «purtroppo la discriminazione territoriale è molto “abusata” e bisogna stare all’occhio a quello che si dice, altrimenti basta poco. L’esempio lo abbiamo noi oggi».

Anche un altro tifoso storico vuole precisare come «non ci sia stato nessun insulto di discriminazione territoriale, né da parte degli Ultras né da tifosi della Centrale. Credo che ci sia una sproporzione enorme fra ciò che è (non) successo e la sentenza».

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