I fratelli Da Rin adesso sono diventati immortali

La commozione dell’Olimpico e dei monumenti dell’hockey Gianfranco e Alberto

CORTINA. All'Olimpico di Cortina, per qualche istante, il tempo si è fermato. Perché dietro la storia di Gianfranco e Alberto Da Rin c'è un racconto unico, fatto di battaglie vinte, scudetti e imprese con la nazionale.

La cerimonia di sabato, molto emozionante, è stato forse il punto di alto della quattro giorni del torneo disputato all’Olimpico. Alberto e Franco Da Rin, adesso, avranno uno spazio molto speciale nel tempio dell'hockey ampezzano.

C'erano tanti compagni dei tempi d'oro alla cerimonia del ritiro delle maglie numero 4 ed 11 della nazionale, indossate dai due fratelli, così speciali, ma anche così diversi tra loro.

«Un momento bellissimo – ha spiegato commosso Gianfranco da Rin – per noi è stato un momento molto emozionante, dove abbiamo rivissuto per un istante un capitolo molto importante della nostra vita sportiva. Vedere appese le due maglie per noi è un motivo di grande orgoglio».

Alberto, durante la cerimonia, si è tenuto l'emozione dentro, ha alzato gli occhi al cielo, ammirando le due casacche, che da ora in avanti nessun'altro giocatore della nazionale potrà più indossare. Non si è dilungato Alberto in tanti discorsi, ma ha pensato ai giovani, «che speriamo possano prendere da esempio le tante sfide che abbiamo vissuto per onorare e magari rivivere le stesse emozioni di quel grande periodo».

Gianfranco, classe 1935, ha esordito a 17 anni con la Nazionale. Ha fatto parte della squadra azzurra che proprio all’Olimpico di Cortina, in occasione delle Olimpiadi del 1956, ha colto il miglior piazzamento di sempre (7° posto) per le prestazioni Olimpiche.

Nato come attaccante, venne spostato in difesa per le sue qualità fisiche e tecniche. Con gli anni è divenuto un giocatore indispensabile per l’Italia. Dieci Mondiali, 2 Olimpiadi (1956 e 1964) e numerose amichevoli hanno portato Gianfranco ad indossare la maglia della Nazionale per 280 volte, della quale dal 1962 al 1975 è stato anche capitano. Non da meno la carriera da giocatore del Cortina, con 14 scudetti (tra il 1957 ed il 1975), 2 Coppe delle Alpi, la finale di Coppa dei Campioni del 1971, ed oltre 1000 presenze.

Alberto, classe 1939, è considerato uno dei più forti attaccanti italiani, dall'alto di un incredibile fiuto del gol. Ha iniziato come ala sinistra ma poi si è affermato come centro. La prima chiamata in Nazionale risale al 1958. Poi venne ininterrottamente convocato dal 1959 al 1979: con la maglia azzurra ha giocato 300 gare disputando anche le Olimpiadi del 1964 di Innsbruck e 14 edizioni dei vari Mondiali. Capitano della Nazionale ai Mondiali del 1973, 1977 e 1978. Come il fratello, è stato uno degli artefici del dominio del Cortina di quegli anni. 14 Scudetti con la Sportivi Ghiaccio (dal 1957 al 1975), 2 Coppe delle Alpi, la finale di Coppa dei Campioni del 1971, raggiungendo la vetta dei 1000 gol in carriera (laco)

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