Gaspari: «La delusione è ancora grande»

Curling. Parla la skip azzurra, a due giorni dal beffardo ko che ha negato le Olimpiadi. «Eravamo convinte di farcela» 
CORTINA. La delusione è sempre lì, presente. Non se ne andrà molto presto e a febbraio, quando in tv passeranno le immagini delle varie partite, sarà ancora più forte. D’altronde le Olimpiadi arrivano ogni quattro anni ed è un treno che fa poche fermate e, soprattutto, ha pochi posti nei suoi scompartimenti. Diana Gaspari, che era presente nella squadra di Torino 2006, racconta con un po’ di fatica il suo stato d’animo.


«È ancora dura pensarci, ma passerà. La possibilità di andare in Corea era lì, vicinissima, e alla fine abbiamo perso di pochissimo contro le danesi».


Qualcuno suggerisce che è stato invece il comportamento delle avversarie a contribuire in maniera decisiva al beffardo epilogo del challenge olimpico disputato a Plzen. L’Italia è andata a toccare due volte con la scopa le stones sul ghiaccio. Da regolamento andrebbero spostate, ma le regole non scritte del curling dicono che le avversarie dovrebbero riposizionarle dove erano prima. Invece la Danimarca è andata a domandare espressamente la loro eliminazione, facendo perdere tre punti alle azzurre. Un gesto che non è piaciuto neppure ad altri atleti danesi, che si sono scusati con lo staff italiano, sottolineando di come ai Giochi avrebbero meritato di esserci le nostre ragazze.


«Si sono lasciate trasportare dall’importanza del traguardo in palio, anche se è mancata un po’ di correttezza. Comunque se abbiamo perso è colpa nostra, e dispiace in quanto stavamo giocando meglio di loro. Nella prima partita del Challenge avevamo perso proprio contro la Danimarca, forse frenate dalla troppa tensione, poi siamo migliorate vincendo tutte le altre sfide».


Ci sarebbe stata pure la possibilità di qualificarsi il sabato contro la Cina.


«Ma loro erano più forti, nonostante nel girone le avessimo battute. Con la Danimarca invece eravamo convinte di potercela fare. Peccato davvero».


Speranza Russia
. All’Italia resta in mano un’ultima opportunità per volare in Corea. Tutto ruota attorno alla partecipazione o meno della squadra russa, dopo l’esclusione causata dalle vicende del doping di stato. Nel caso in cui si liberasse un posto quasi certamente ci sarebbero le azzurre in sostituzione.


«Stiamo monitorando la faccenda, credo la decisione arriverà entro breve tempo», conferma la Gaspari. «Certo, prima sappiamo se andremo ai Giochi meglio è, ma noi saremmo pronte anche se ce lo dovessero dire con una settimana di anticipo. In ogni caso evitiamo di illuderci».


Male che vada, resta una soddisfazione: quella di aver riavvicinato gli italiani al curling. Bronzo europeo, la cavalcata di Plzen, la qualificazione ai Giochi dei ragazzi... Persino i siti nazionali hanno parlato di quanto avvenuto negli ultimi giorni.


«Personalmente sono rimasta sorpresa dal seguito che c’è stato. Non so quale sia stato il motivo, però non vedevo un calore simile dai tempi di Torino 2006. Adesso speriamo i ragazzi in Corea possano togliersi delle belle soddisfazioni».


E chissà che magari non siano solo loro a dover tenere alto l’orgoglio italiano nel curling.


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