Felix, dai cieli di Belluno allo... spazio

Ha gareggiato qui in Coppa del mondo l’austriaco Baumgartmer, che sta facendo parlare tutto il mondo per la sua impresa

BELLUNO. Da Belluno allo... spazio. Prima di tentare il lancio da 36 mila 576 metri, Felix Baumgartner ha fatto anche il paracadutista semplice, partecipando alla tappa di Belluno della Coppa del Mondo di precisione in atterraggio. Gareggiava con i Red Bull Salisburgo ed è proprio il marchio delle bibite energetiche a sponsorizzare il lancio dalla stratosfera, che sta facendo parlare tutto il mondo.

«Era stato qui da noi e siamo rimasti in compagnia per tutto un fine settimana - racconta Christian Da Canal - il suo progetto di fare questo tuffo dallo spazio risale a tre o quattro anni fa, ma era stato bloccato da una causa presentata da qualcuno che riteneva di essere partito prima e di vantare dei diritti. Adesso è tutto a posto e il primo tentativo non è stato ultimato, per via del vento, che ha disturbato il pallone utile a portare in quota la navicella con a bordo il suo passeggero».

Alla portata di pochi. Da Canal è uno specialisti del volo alare, pertanto sa molto bene di cosa di parla, anche se non per esperienza personale: «Baumgartner è anche un pilota di elicotteri e ha alle spalle migliaia di lanci. Credo addirittura più di diecimila, pertanto possiede un'esperienza eccezionale e ha studiato tutto quello che poteva studiare. In questo caso, vuole spingersi al limite delle possibilità umane, a un'altezza, alla quale il corpo umano non resisterebbe, senza una tuta pressurizzata, perché il cuore si fermerebbe. Non dimentichiamo che raggiungerà la velocità del suono, quindi mach 1 e l'organismo sarà sottoposto a sollecitazioni eccezionali».

Fegato... normale. Non ci vuole un coraggio staordinario, questo pare di capire, rispetto a chi si lancia da 10 mila e vede un po' più da vicino la terra: «Non è questo il discorso. È più un fatto di durata del volo libero. Naturale che da 36 mila metri è molto più emozionante, ma non ci vuole chissà che coraggio in più, a parte il fatto che la situzione è più delicata. Sei nella stratosfera e, quindi, in condizioni estreme».

Niente aiuti alla scienza. È una sfida affascinante, ma non aggiungerà niente a quanto già si sa: «È più scienza che sport la prova di Baumgartner, ma servirà solo a entrare nel Guinness dei Primati, come il primo uomo che si lancia da un'altitudine così elevata. Non sarà come atterrare sul bersaglio del nostro aeroporto Arturo Dell'Oro, insomma, dopo esserci lanciati da un elicottero o da un Cessna, ma il suo volo durerà parecchio di più e posso immaginare che sarà molto emozionante».

Il volo alare. La stagione di Da Canal è finita: «Non ci sono altre gare in calendario fino alla prossima. Il mio bilancio è positivo e lavorerò per migliorarlo. Passato l'inverno, riprenderanno gli allenamenti, per ripresentarsi ancora più competitivi al via della prossima annata».

Gigi Sosso

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