Elandra Basha nella nazionale albanese

TIRANA. Chiamami aquila. 24 anni, nata a Tirana, ma bellunese a tutti gli effetti (abita a Visome da una vita), Elandra Basha era una delle ragazze più promettenti dell’atletica nostrana, soprattutto nelle prove multiple. Ma da poco ha tolto i chiodi dalle scarpette e avvitato i tacchetti: gioca con la Nazionale donne albanese, mentre la sua squadra di club è in Germania: lo Scwhaben Augsburg, la formazione della lega regionale di Augusta.
Ma perché l'addio all'atletica leggera? «Ho chiuso a ottobre con il primo sport della mia vita, dopo un infortunio a una caviglia. Ad ogni modo, c'erano stati dei problemi con il mio ormai ex allenatore, di conseguenza avevo perso completamente tutti gli stimoli. Mi è venuta l'idea di provare a fare qualcosa di nuovo e diverso, pertanto visto che ho sempre avuto un grande talento, oltre che una notevole passione per il calcio, ho deciso di dedicarmi al pallone».
Il paese delle aquile. Mettendosi in evidenza con la maglietta dell'Augsburg, Basha è stata vista dalla persona giusta: «Per caso, un ex giocatore albanese mi ha segnalato al commissario tecnico della Nazionale albanese Raklli, che ha deciso di convocarmi per un raduno. E così, dal 12 al 22 maggio, sono stata in Albania, per conoscere il mister lo staff e, naturalmente, la squadra».
Appuntamento in agosto. Una volta indossata la maglia, non se l'è più tolta. La prossima scadenza? «Ci rivedremo in agosto, questa volta in Grecia. Nel frattempo, ho giocato tre amichevoli, vincendo sempre. Abbiamo battuto due volte il Montenegro: 4-2 a Dulcigno e 4-3 a Scutari, in casa nostra. E poi siamo andati a Pogradec, superando per 2-0 la Macedonia».
Aspettando un gol. Basha sarebbe un centrocampista, ma con una vocazione molto precisa: «Una volta raggiunta la condizione fisica necessaria, il mister mi farà giocare da esterna, in maniera da sfruttare la corsa e lo stacco di testa. Non ho ancora segnato e spero che questo succeda presto, anche se ultimamente ho dato una mano anche alla difesa. Sto seguendo un programma specifico, per arrivare al pieno della forma entro agosto».
Possibilità in Italia. Perché non continuare a fare sport in Italia? Non c'erano possibilità? «Un paio d'anni fa, avevo superato un provino con il Bardolino, come difensore centrale, ma non avevo potuto accettare, per gli impegni universitari: vedremo cosa potrà succedere nelle prossime settimane. Finora non ho nulla di concreto il mano».
Livello albanese. Tecnicamente e tatticamente, com'è messo il calcio femminile albanese? E quello tedesco? «Il livello è decisamente alto. In Germania abbiamo delle ragazze australiane, svedesi e greche e queste alzano senz'altro la qualità. In Albania, direi che siamo già a buon punto, a parte che la Nazionale esiste solo da poco tempo, sicché possiamo senz'altro crescere e migliorare a livello internazionale». (g.s.)
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