Dal Pont: «Disponibile a restare ma tutto dipende dal Belluno»

Rugby C. L’allenatore dopo la promozione sfumata.

«La B non era un obiettivo, dubito la dirigenza chiederà il ripescaggio»

Luca Maciga
Alessio Dal Pont
Alessio Dal Pont

Alessio Dal Pont potrebbe rimaneere alla guida del Rugby Belluno dopo il secondo posto in serie C e la delusione della promozione sfumata. Il condizionale è però d’obbligo, perchè il presidente Francesco Panepinto fa sapere che sono in via di definizione gli organigrammi e solo nelle prossime settimane ci sarà l’ufficializzazione.

Intanto Dal Pont precisa.

«Dipende dalla società se resterò o meno. Quest’anno sono stato bene con i ragazzi e mi sono divertito molto, quindi non avrei motivo per non restare. Poi se esce qualche altra proposta la valuterò. Comunque se dovessi restare sarà da capire quale sarà la rosa della prossima stagione. La società quest’anno ha fatto tutto quello che poteva fare, quindi non avrei motivo di andarmene. Sono in ottimi rapporti con il ds Tomasella e con il presidente Panepinto. Io ho dato la mia disponibilità, a breve ci incontreremo».

Se dovesse fare un bilancio della stagione, che campionato avete disputato?

«È stato un ottimo campionato. Alla fine siamo stati uno dei migliori attacchi e la miglior difesa. Abbiamo perso due partite con la squadra che è salita in serie B. All’inizio c’era stato un po’ di rammarico per il pareggio di Pordenone, poi vedendo il campionato dei friulani direi che non dobbiamo essere dispiaciuti per quel risultato».

La serie B vi è sfuggita come l’anno scorso?

«Direi di no. I campionati sono stati diversi con squadre differenti. Non ci è sfuggita l’anno scorso: non era un obbiettivo ed abbiamo perso per un punto a tempo scaduto per un episodio contro il Venezia Mestre. Quest’anno invece il campionato è stato più lungo ed è stato diverso. Abbiamo incontrato il Villadose che, dopo le prime partite, le ha vinte tutte. Contro di loro, a Belluno, abbiamo disputato un quarto d’ora negativo ma poi li abbiamo schiacciati. La serie B non ci è sfuggita, ci siamo solo arrivati vicini; non era poi che volessimo andarci necessariamente».

Secondo lei la società farà domanda di ripescaggio?

«Non credo. In realtà c’è la federazione, o chi per loro, che chiede in base ad un ranking o alla classifica se si vuole disputare la serie B nel caso ci siano dei posti liberi come è avvenuto lo scorso anno per il Venezia Mestre. Non credo che la società faccia domanda, anche perché la serie B non era un obbiettivo e non avevamo costruito la squadra per questo. Se poi la B fosse arrivata sarebbe stato bello».

Qualora vi venisse proposta la serie B accettereste?

«Non ho idea. Ci sono un presidente, un ds e un consiglio: la decisione è loro. Non saprei proprio cosa possano decidere. Se fossimo stati promossi sicuramente non avrebbero rinunciato».

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