Campionati ridotti e aiuti economici La Fipav corre in aiuto delle società

Si potrebbe iniziare più tardi con gironi a dodici squadre Per i ripescaggi varrebbe l’ultima giornata disputata

Nicola Pasuch / BELLUNO

Federvolley e società in campo (o meglio, sedute attorno ad un tavolo, quello virtuale delle ormai sempre più frequenti videoconferenze) per pianificare la ripresa con la nuova stagione. Una stagione che potrebbe iniziare qualche settimana più tardi del solito, con gironi più snelli ognuno formato da un paio di squadre in meno, e organici completati sulla base di ripescaggi che dovrebbero tener conto dell’ultima giornata giocata quest’anno.

Quota simbolica per le affiliazioni?

Le incognite restano molte, ma una prima risposta dalla Fipav regionale e dal comitato territoriale di Treviso e Belluno alle richieste delle società è già arrivata, e riguarda la sfera economica. Oltre al rimborso delle tasse gara delle partite non giocate (verranno restituite o “accreditate”), è allo studio l’ipotesi di affiliazioni ad un costo simbolico (5 euro?).

Un’altra misura al vaglio della Fipav Tre. Uno prevede l’assegnazione di alcuni bonus (potrebbero arrivare, forse, a qualche centinaio di euro) per dare un po’ di ossigeno alle società.

Ripescaggi, buona l’ultima giornata?

Secondo quanto trapelato, la federazione sarebbe orientata verso griglie di ripescaggio che tengano conto delle classifiche “congelate” al momento della sospensione dei tornei (e non quelle di fine girone d’andata).

Due erano le squadre bellunesi al comando delle rispettive classifiche: la Cassa rurale Dolomiti Feltre in serie D e la Hyundai D’Incà Spes Belluno in Prima divisione, entrambe nel femminile. Altrettante formazioni occupavano la seconda posizione: l’Scp Limana in serie C e il Giesse Sedico in serie D. Quali siano al momento le probabilità di essere ripescati è impossibile dirlo.

Ma se è vero che anche l’anno scorso erano state più d’una le realtà costrette ad alzare bandiera bianca, è ragionevole temere – e sarebbe una notizia tutt’altro che positiva per il movimento – che quest’anno il numero delle rinunce possa aumentare.

Gironi meno numerosi

e campionati più brevi?

Un’ipotesi prospettata nel corso degli incontri con le società è ridurre il numero di squadre in ogni categoria. Un girone da quattordici, ad esempio, potrebbe scendere a dodici formazioni. Questo da un lato potrebbe far fronte all’ipotesi (da scongiurare) che vi siano numerose rinunce; dall’altro consentirebbe di iniziare la stagione qualche settimana più tardi, qualora le circostanze lo richiedessero. L’orientamento, infatti, sembrerebbe quello di dare tempo più tempo alle società per perfezionare le iscrizioni (magari fino ai primi di agosto, ritardando dunque di qualche settimana le scadenze).

Ne consegue che anche la stagione agonistica potrebbe cominciare un po’ più tardi, magari ad ottobre (quando solitamente prendono il via i campionati) anziché a settembre (mese normalmente dedicato alla Coppa Veneto).

Le incognite restano molte

Un primo problema che si presenta è quello delle visite medico-sportive. Visite che, inevitabilmente, non sono in cima alle priorità del sistema sanitario italiano. Tra le voci che si rincorrono, infine, vi è anche quella secondo cui certe palestre degli istituti scolastici potrebbero (il condizionale, naturalmente, è d’obbligo) venire convertite in aule per garantire la distanza minima tra i ragazzi.

«Se il ministero dell’istruzione dovesse decidere di utilizzare le palestre per fare lezione – è la preoccupazione che circola tra i dirigenti – la pallavolo a settembre potrebbe non partire nemmeno: questa, naturalmente, è solo la peggiore delle ipotesi, che tutti speriamo di poter escludere presto». —

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