Calcio serie C. Gli ex Marangon e Perez spronano la Dolomiti. «La paura sparirà dopo la prima vittoria»

Il bomber e il capitano (ora al Cjarlins) erano sabato a Fontanafredda. «La squadra è giovane, ma Zanini la sta mettendo bene in campo» 

Gianluca Da Poian
Giacomo Marangon, Paolo De Cian e Pablo Perez
Giacomo Marangon, Paolo De Cian e Pablo Perez

Una serie C da provare a conquistare con il Cjarlins, nel duello con il Treviso già entrato nel vivo e che a entrambi ricorderà le emozioni vissute lo scorso anno.

In ogni caso, pur oggi indossando la maglia del club presieduto da Vincenzo Zanutta, Giacomo Marangon e Pablo Perez rimarranno per sempre legati alla Dolomiti e sabato in occasione della sfida pareggiata contro l’Alcione hanno avuto il loro bel da fare nel pre e post partita nel salutare tifosi, ex compagni, dirigenti, senza dimenticare alcune foto di rito. Immancabile pure lo scatto con il presidente Paolo De Cian e peccato solo sia arrivato più tardi Mattia Tardivo, altro ex dolomitico ora in forza ai friulani.

La Dolomiti non si sblocca: contro l’Alcione Milano un altro pari
La Dolomiti Bellunesi (foto De Zanet)

AFFETTO SCONFINATO

«Ci tenevo a riuscire a vedere la partita», racconta Maran…gol, peraltro già autore di due reti in campionato in altrettante sfide. In pochi secondi l’altro giorno si erano accorti quasi tutti della presenza di Giacomo allo stadio “Omero Tognon”.

«Non avevo potuto esserci contro il Novara, di conseguenza stavolta non volevo mancare, essendo un sabato pomeriggio. Neanche a dirlo, è stato bellissimo ritrovare tantissime persone assieme alle quali ho condiviso un anno e mezzo super. L’affetto dimostrato nei miei confronti penso significhi aver lasciato dei bei ricordi».

Lo stesso dicasi per Pablo, al quale non pochi hanno in primis domandato come stava.

«Da quando siamo entrati», racconta il difensore spagnolo, «abbiamo salutato e abbracciato parecchie persone. Mi dispiace solo non essere riuscito a incrociare Dario Cremonese, ma vorrà dire che usciremo assieme a cena. A livello personale, domenica ho disputato i miei primi 20 minuti ed era da ottobre che non riuscivo a giocare senza dolore. Ringrazio di cuore il Cjarlins per aver avuto fiducia nel sottoscritto, nonostante il problema al piede, che secondo alcuni mi avrebbe precluso il continuare a giocare. Sto dando il massimo ogni giorno per dimostrare loro gratitudine».

UNA VITTORIA

In campo la Dolomiti ha ottenuto il terzo pari in quattro partite, reagendo al ko di Lecco.

«Mi sembra di aver notato quel po’ di paura che può sparire una volta vinta la prima partita», sottolinea Perez. «Guardando dagli spalti, manca ancora quell’incoraggiamento tra compagni sia se le cose funzionano sia se le cose si fanno complicate. È però una caratteristica tipica delle formazioni molto giovani e nuove, come lo è la Dolomiti. Parlo per esperienza, avendo vissuto una situazione simile con la seconda squadra del Celta Vigo. Poi sapete come la penso: sono convinto partendo da una più ampia della rosa dello scorso anno con l’aggiunta di qualche rinforzo avremmo potuto toglierci belle soddisfazioni. È il tema delle regole del calcio italiano, che spingono i club a puntare soprattutto su rose dall’età media bassa. Detto questo, la squadra è ben messa in campo».

Secondo Marangon, «senza dubbio c’è ancora tanto lavoro da fare per trovare la quadra e forse manca qualcosa sulle giocate negli ultimi trenta metri, ma io sono fiducioso in ciò che può fare mister Zanini. Anzi, a essere sincero la Dolomiti l’ho vista bene, compatta e ben scherata. Non ho dubbi disputeranno un bel campionato, detto che la serie C è difficile e ancor di più quando lotti per mantenere la categoria. A ogni modo auguro alla Dolomiti di salvarsi, ovvio. Appena posso tornerò, spero già contro il Vicenza».

PIEDI PER TERRA

Intanto in serie D, per la prima volta dopo vent’anni senza alcuna protagonista bellunese, lì davanti Cjarlins e Treviso comandano a punteggio pieno. Non hanno affrontato rivali impossibili - Conegliano e Calvi Noale i friulani, Portogruaro e Vigasio i biancocelesti - ma è un dato indicativo.

«Dobbiamo rimanere con i piedi per terra», ammonisce Marangon. «Contro la Calvi è stata dura (3-2 in pieno recupero dopo essere stati raggiunti sul 2-2, ndr) perché le avversarie corrono, sputano sangue e ogni domenica è difficile. Fa la differenza la mentalità con cui vai in campo. Adesso affronteremo Brian Lignano, Clodiense, Mestre e Legnago e dopo tireremo una prima somma».

A Perez invece questo Cjarlins «ricorda la Dolomiti quando sono arrivato nel 2023, in cui c’erano solo alcuni confermati del posto. Da lì abbiamo ottenuto un secondo e un primo posto. Quella mentalità la stiamo ricreando qui: è necessario trasmettere l’importanza del noi al posto dell’io e i benefici della cultura del lavoro».

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