Angelo Fiabane, festa a sorpresa coi ragazzi dello Schiara del 1968

Oggi tutti intorno alla settantina si sono ritrovati per festeggiare il primo allenatore della società «Il campo era una mezza pietraia ma l’entusiasmo era tanto»



Rirovarsi tutti insieme, dopo 51 anni.

Per rivivere quello che era il calcio di mezzo secolo fa, ma soprattutto quello che era il clima di amicizia e di entusiasmo di allora.

È stata una bella festa a sorpresa quella che nei giorni scorsi i ragazzi del Gs Schiara hanno fatto ad Angelo Fiabane, uno dei soci fondatori del sodalizio, ma anche primo allenatore della squadra.

I ragazzi di allora, oggi tutti quasi settantenni, gli hanno dedicato una festa a sorpresa. L’emozione ha indiscutibilmente lasciato il segno.

«Nasceva nel 1968 il Gruppo sportivo Schiara, che inizialmente si cimentò principalmente nella corsa in montagna e nel calcio giovanile», ricorda il signor Angelo, che oggi ha la bella età di 87 anni, «la prima squadra di calcio che scese in campo con i colori giallo-neri era composta da ragazzi di Tisoi, Bolzano e Gioz. Le attrezzature erano carenti, il campo era una poco meno che una pietraia e la raccolta sassi era un impegno di tutti, giocatori compresi. La “tieda” (il fienile) di una casa di contadini adiacente al campo era stata adibita a spogliatoio. Nonostante queste carenze, l’entusiasmo tra tutti noi era grande. Fu in questo contesto che mi proposero di allenare i ragazzi», continua Fiabane, «proposta che accettai con immenso piacere e che in seguito mi diede tante soddisfazioni non solamente calcistiche ma anche di vita. Tutte queste emozioni si sono rinnovate e risvegliate nel recente incontro: le ore trascorse insieme, rievocando gli episodi vissuti cinquantuno anni fa, l’affetto e la stima dimostratami, mi hanno colpito», dice ancora Fiabane, «e dunque voglio ringraziare Antonio, Pietro, Gianni, Paolo, Angelo, Luigino, Roberto e Danilo artefici di questa bella iniziativa e con loro ricordare quelli che non ci sono più: Matteo, Valerio e Remigio, sempre comunque vivi nei nostri cuori e che nessuno di noi dimenticherà mai. Voglio ringraziarli pubblicamente tutti, e dire loro che mi hanno commosso. E dire loro, naturalmente, sempre forza Schiara». —



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