Amici Fortogna, le dimissioni di mister Arrighi

«Serve un’altra mentalità, non si possono saltare gli allenamenti perchè c’è la Juve in tv»

FORTOGNA. Peggiori Amici. A Sospirolo, sulla panchina del Fortogna non c'era Sergio Arrighi. E difficilmente l'ex segretario della Figc provinciale ci rimetterà piede, a meno che il gruppo non faccia un intenso esame di coscienza e metta il cranio a posto. Non gli sono arrivate molte telefonate dai ragazzi e questo l'ha deluso parecchio: «Lo interpreto come un segnale dello scarso gradimento dello spogliatoio nei miei confronti e allora me ne rimango tranquillamente a casa. La mia decisione può anche non essere definitiva, ma ho bisogno della certezza che almeno tredici o quattordici giocatori siano dalla mia parte, altrimenti cosa ci sto a fare?»

Motivi dell'addio. Arrighi è l'allenatore di una promzione storica nel calcio regionale. Nella frazione di Longarone, nessuno ha dimenticato quel pomeriggio dello scontro diretto con il Longarone, deciso dalla doppietta di Dibran Hajdaraj. Poche settimane in Seconda gli sono bastate, per stufarsi: «Bisogna che questi ragazzi si rendano conto del fatto che non sono più in Terza. Il calcio regionale richiede impegno e continuità. Altrimenti rischi di fare brutte figure e io non ho intenzione di farne. Non c'erano più i presupposti per proseguire questa esperienza e allora mi ritiro. Provo a dare una scossa a questa squadra, con la speranza che acquisti la consapevolezza del nuovo contesto, in cui si trova».

Libero di tornare. Non ci sono state dimissioni, ma solo un discorso in spogliatoio: «Il mio rapporto con gli Amici Fortogna è basato sulla passione. Non ho mai chiesto nemmeno un euro, rispettando lo spirito originario di questa società, ma ci ho sempre messo il massimo impegno e vorrei che questi ragazzi crescessero sul piano della mentalità. Non si può saltare l'allenamento, perché c'è la Juventus in televisione». (g.s.)

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