”Albanese di m....” ad Aliù Tiozzo fermato fino al 17 aprile

Gianluca Da Poian / FELTRE
Quattro mesi di squalifica. Luca Tiozzo paga caro, anzi carissimo, quell’insulto nel finale di partita rivolto al proprio ex giocatore Grasjan Aliù, attuale bomber del Trento.
«Albanese di m…» è la frase incriminata e udita dal guardalinee Federico Mezzalira di Varese, oltre che da qualche membro dello staff tecnico avversario. Così ora ha una motivazione precisa l’espulsione, all’apparenza per proteste, subita nei minuti di recupero di Trento – San Giorgio Sedico disputata mercoledì.
Il tecnico ne fa le spese, ma anche la squadra bellunese, alla quale mancherà in panchina il proprio allenatore per ben 21 partite. Rientrerà solo il 18 aprile contro la Clodiense a Sedico. Un match che per il girone d’andata deve ancora disputarsi. Più di mezzo campionato fuori quindi, se serve a rendere l’idea.
RICOSTRUZIONE
Già, ma cosa è accaduto in quei minuti conclusivi del posticipo della nona giornata? Proviamo a ricostruirlo. Il San Giorgio Sedico è sotto 3-2 a Trento, dopo aver subito la rimonta ospite nella ripresa.
Era andato avanti a sorpresa nel primo tempo con il rigore di Marcolin e il tocco in porta su azione d’angolo del proprio capitano Tibolla, inframezzato dal pareggio di Caporali dopo la respinta del rigore di Ferri Marini da parte del portiere Pedro. Nella ripresa lo stesso Ferri Marini e il giovane Bonomi ribaltano il punteggio, mentre poco prima del recupero il neoentrato Guarracino centra in pieno la traversa in contropiede solitario.
Finale convulso dunque ed arriviamo al minuto 93. A metà campo avviene un contrasto energico tra Aliù e il calciatore sedicense Andrea Boron. Ne nasce un piccolo parapiglia, come spesso accade con il risultato ancora in bilico. Vola qualche parola tra i calciatori ma in modo un po’improvviso ed imprevisto qualcuno dalla panchina del Trento se la prende con Tiozzo. Il guardalinee nei paraggi alza la bandierina per richiamare l’attenzione dell’arbitro Matteo Nigro della sezione di Prato. Il quale, una volta calmati gli animi in campo, viene invitato dal collega ad espellere Tiozzo. L’allenatore se ne va senza protestare e a quel punto sembra finita lì.
IL DOPO
Nessuno infatti ne fa menzione nel post partita, così le indiscrezioni circolate ieri mattina lasciano molti sorpresi. In realtà, da quanto appreso, sembra che Tiozzo abbia provato a scusarsi con l’arbitro ed abbia fatto pervenire le proprie scuse anche ad Aliù. Piccolo inciso: i due avevano condiviso la passata stagione all’Adriese.
Nel referto del direttore di gara però tutto è stato scritto in modo dettagliato e così il giudice sportivo non ha potuto far altro che infliggere la squalifica ritenuta più corretta.
Motivandola così: “per aver rivolto all’indirizzo di un calciatore avversario espressione offensiva implicante discriminazioni per motivi di nazionalità”. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi