Via Caffi “ovest”, sos dei commercianti

BELLUNO. Via Caffi è una strada divisa a metà. E chi ha un'attività sul lato tra via Loreto e piazzale Marconi si sente nella porzione “di serie B”.
Luca Tatananni e Michele Collet sono i titolari, rispettivamente, del tabacchino – edicola e del “Wunder bar”, e lamentano di essere tagliati fuori dagli eventi che vengono organizzati nel centro della città. L'ultimo esempio, la classica goccia che fa tracimare il vaso, è quello della Sagra dei fisciot: «C'erano bancarelle fino alla stazione, praticamente, e via Caffi? Chiusa al traffico», lamenta Tatananni. «Ero di turno per la rivendita di giornali, avrò venduto sei quotidiani in tutta la mattina».
In occasione della fiera, infatti, all'incrocio tra Caffi (il lato in cui ci sono gli uffici della Regione) e via Loreto c'era una transenna, che impediva il transito alle macchine. Necessaria, visto che le bancarelle scendono da via Dante verso via Loreto, e quindi le auto non avrebbero avuto modo di defluire, ma i due esercenti si sono sentiti tagliati fuori: «Così non ci danno la possibilità di lavorare», continua Tatananni.
Tra gli altri problemi, ci sono poi una zona carico – scarico troppo lontana dalle attività, e spesso occupata da auto in sosta irregolare. Ne servirebbe una davanti alle due attività. «Anche i marciapiedi sarebbero da sistemare», afferma Collet, «sono stretti e dissestati, e le mamme con i passeggini fanno fatica a muoversi. Camminare sulla strada, però, è pericoloso, perché qui le auto sfrecciano».
Tra le richieste dei due esercenti anche qualche parcheggio a disco orario, per agevolare la clientela. «Bisognerebbe cercare di far vivere di più questo punto della città», continua il titolare del Wunder bar. Non guasterebbe, per esempio, un cartello a inizio e fine strada, che indichi che attività si possono trovare. «In un momento difficile per tutti, chiediamo la collaborazione dell'amministrazione», concludono. Non si vuole che la seconda metà di via Caffi faccia la fine di via Garibaldi, o di via Mezzaterra. Anche lì, infatti, i commercianti si sono più volte lamentati di essere tagliati fuori dalle manifestazioni organizzate in centro storico. «Questa via sta morendo», concludono Tatananni e Collet, «ma è la porta d'ingresso al centro, bisogna fare qualcosa».
Alessia Forzin
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