Una lupa morta per la rogna è il primo caso nel Bellunese

Ritrovato a Digonera il primo lupo morto nel Bellunese. A stroncare il giovane animale ripreso qualche giorno fa mentre correva smarrito in mezzo alla strada a Laste sono state fame e rogna. Giovedì in tarda serata la Polizia Provinciale ha recuperato l’esemplare di femmina verosimilmente nata nel 2018. Si crede che possa essere morta per inedia, a seguito di infestazione da rogna sarcoptica.
L’animale, ancora in condizioni tali da permettere un’analisi necroscopica, è stato consegnato alla sezione di Belluno dell’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, dove saranno effettuati i rilievi sulla carcassa.
Il ritrovamento è avvenuto in località Digonera di Rocca Pietore, dove era stato già osservato più volte. «Quando mi hanno fatto vedere il video che mostrava il lupo in mezzo alla strada, ho subito detto che non avrebbe vissuto a lungo e puntualmente lo abbiamo trovato morto, si vedeva che non stava bene», spiega il sindaco di Livinallongo Leandro Grones. «Sappiamo che ce n’è un altro che è messo un po’ meglio, ma i lupi giovani hanno un tasso di mortalità molto alto e i primi mesi in cui si devono arrangiare spesso non ce la fanno. Se in più ci sono queste malattie le speranze di vita sono quasi nulle».
Una notizia che, almeno a giudicare dai commenti sui social, sembra aver fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini: «Si sa che qui il lupo non è ben visto», commenta il sindaco, «perché abbiamo una forte vocazione alla ruralità e per chi vive realmente un territorio come il nostro questo tipo di animale è fonte di preoccupazione e spesso di danni».
E pensare che nell’ultimo periodo la situazione si era tranquillizzata: «L’anno scorso sono stati avvistati diversi branchi nelle nostre zone, quest’anno, invece, non avevamo ancora avuto particolari segnalazioni. Per lo più sono stati avvistati lupi solitari e oltre a quello ritrovato giovedì ce ne sono almeno un paio che girano ancora senza branco, cosa che accade normalmente quando sono troppo deboli o ammalati come in questo caso».
La rogna sarcoptica del lupo, nota anche come scabbia canina, è una seria patologia dermatologica parassitaria. L’agente eziologico è un acaro il cui serbatoio naturale è rappresentato abitualmente dalla volpe, ma che può interessare sia il lupo che il cane. In caso di ritrovamento di un animale malato o morto è fondamentale contattare la Polizia Provinciale allo 0437 959227.
Dal monitoraggio del 2018 si stima la presenza nel Bellunese di almeno tre branchi stabili di lupi di cui uno nella zona dell’alto Agordino, un secondo sulla dorsale prealpina della Sinistra Piave e un terzo sul massiccio del Grappa. Quello ritrovato a Digonera faceva probabilmente parte del branco che si sposta tra l’alto Agordino e la Val di Fassa.
«Prima della tempesta Vaia e della grande nevicata a inizio febbraio i lupi potevano spostarsi come volevano», conclude Grones, «oggi il territorio è cambiato e teniamo sotto controllo la situazione per capire come si comportano gli animali e provare a evitare i danni visti lo scorso anno con predazioni vicino alle case e danni al bestiame». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi