Una falesia per sentirsi come gli altri

Frassenè. Inaugurata la prima struttura d’Italia per l’arrampicata sportiva espressamente dedicata ai diversamente abili

FRASSENE’.

Alessandro è un ragazzo ipovedente al quale il suo insegnante di educazione fisica ha fatto conoscere il mondo dell'arrampicata indoor.

Simone è un giovane con i capelli rasta che frequentava la montagna, ma che ha progressivamente perso la vista e con essa una buona dose di energia. Da oggi Alessandro potrà provare l'ebbrezza dell'ascensione anche lungo una parete di roccia all'aria aperta e Simone ritroverà l'energia smarrita. Già, perché al Parco Laghetti di Frassené, in Comune di Voltago, ai piedi del “gigante di pietra”, l'Agnèr, è stata inaugurata ieri la prima falesia d'Italia per disabili.

Un vanto per Frassené (un tempo “piccola Cortina”) che dopo tante perdite ieri si è invece arricchita sia sul lato turistico e sia su quello umano.

«È una giornata speciale per i Laghetti e per Frassené», ha detto infatti il sindaco di Voltago, Bruno Zanvit, «e provo una grande emozione se penso alla possibilità che oggi viene data a delle persone che nella vita hanno incontrato difficoltà».

All'inaugurazione era presente anche l'assessore regionale al Turismo, Marino Finozzi, che ha avuto modo di felicitarsi per la novità e per evidenziare come il Veneto voglia diventare il n° 1 nel campo del turismo accessibile. La soddisfazione era però grossa anche sui volti e nelle parole di coloro che seguono costantemente i disabili all'interno del mondo dello sport. Per questi ultimi, come è stato ripetuto più volte, la falesia di Frassené, unica del genere in Italia, farà in modo che uno sport estremo come l'arrampicata diventi sport alla portata di tutti.

«È una grandissima giornata per tutta Italia», ha sottolineato Paolo Gervasutti, presidente del Comitato regionale Veneto Fasi (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana), «spero che questa sia la prima pietra di un progetto per il quale abbiamo già qualcos'altro che ci frulla in testa e di cui abbiamo già parlato con la Regione, la Provincia e altri enti. L'arrampicata sportiva non è estrema, è per tutti; e vogliamo partire da qui per allargare la base dei partecipanti e coinvolgere il mondo della disabilità».

Ci ha pensato poi il presidente regionale del Cip (Comitato Italiano Paralimpico), Claudio Carta, a far riflettere sul fatto che quello tra arrampicata e disabilità è un binomio davvero appropriato.

«L'arrampicata sportiva è uno sport con il quale la persona cerca di superare i propri limiti», ha detto, «ecco, i nostri atleti partono da condizioni diverse rispetto a quelle normali e vogliono anch'essi andare oltre i propri limiti». Il presidente del Coni Veneto, Gianfranco Bardelle, ha auspicato infine che la coincidenza con l'avvio dei Giochi Olimpici di Londra porti fortuna alla falesia e ha invitato a seguire non solo le Olimpiadi, ma anche le successive Paralimpiadi.

Gianni Santomaso

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