Una città più sicura con 4 telecamere e un “leggi targhe”

Intanto l’Anas ha montato davanti al mobilificio Bortoluzzi un apparecchio per monitorare il flusso del traffico

BELLUNO. La sicurezza non è mai troppa. Il 2012 porterà a Belluno altre quattro telecamere per la videosorveglianza, che andranno a monitorare i punti critici ancora scoperti in città. «Vogliamo completare via Feltre, che ad oggi è coperta da piazzale Marconi al Casinet», spiega il comandante della polizia locale Gustavo Dalla Ca'. Un'altra telecamera potrebbe finire in piazza delle Erbe, puntata verso il Duomo, mentre la terza indagherà il Parco Città di Bologna. Che è già sotto controllo, ma con una telecamera piazzata all'altezza dei bagni che danno su piazza Piloni. L'occhio elettronico ruota, e registra tutti i movimenti che avvengono in piazza e all'interno del parco, ma averne uno direttamente all'interno del Città di Bologna aumenterebbe sensibilmente il controllo. «Quella esistente sarebbe orientata solo verso piazza Piloni, quella dentro il parco guarderebbe le scuole e l'area giochi», precisa Dalla Ca'.

Le tre telecamere andrebbero ad aggiungersi alle undici che sono già attive su tutto il territorio comunale.

Dalla Ca' sta inoltre valutando la possibilità di posizionare sul ponte degli alpini un paio di rilevatori del traffico. Chi frequenta la statale da Belluno in direzione Ponte nelle Alpi li avrà notati nella zona delle Andreane, vicino al mobilificio Bortoluzzi: si tratta di apparecchiature simili a telecamere, posizionate su un palo orizzontale che sovrasta la carreggiata. Gli strumenti puntano nelle due direzioni del traffico, e servono all'Anas per monitorare il flusso del traffico e le condizioni stradali. Lo stesso impianto è stato montat poco prima di Longarone, nella zona del Quattro Valli. Sul ponte degli Alpini, però, Dalla Ca' punta a sistemare una strumentazione in grado di leggere le targhe dei veicoli: «Sarebbe molto utile per individuare chi ha commesso un reato e pensa di fuggire», precisa.

Quest'anno entrerà inoltre nel vivo il progetto di zonizzazione della polizia locale, che vede capofila il Comune di Belluno, e aderenti Ponte nelle Alpi, Soverzene, Longarone, Castellavazzo, Ospitale, Forno e Zoppè. L'anno scorso la Regione finanziò il piano con 300 mila euro: 33.670 erano destinati a spese correnti e sono stati erogati e spesi lo scorso anno. Gli altri 269 mila euro, invece, finiranno nel capitolo investimenti, e serviranno per comprare nuovi mezzi e soprattutto per realizzare il collegamento tra le telecamere per la videosorveglianza attive nei comuni che aderiscono al piano e la centrale operativa di Belluno. In questo modo le immagini registrate potranno essere visionate anche dalla Questura e dai carabinieri.

In ballo, infine, c'è la creazione di una centrale operativa unica, nel comune capofila del progetto di zonizzazione (Belluno). «Per capire come muoverci, però, dobbiamo aspettare che la Regione dica quando erogherà questi soldi», spiega Dalla Ca'. I contributi per spese di investimento, infatti, passano attraverso i Comuni, e sono soggetti al patto di stabilità. Prima di fare qualunque tipo di acquisto, dunque, bisogna sapere quanti di quei 269 mila euro la Regione riuscirà a mettere a disposizione quest'anno.

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