Una casa di cura privata in Nevegal

BELLUNO. Una casa di cura privata per malati di Parkinson in Nevegal. Gli uffici del Piano di Zona dell’Usl sono pronti ad avviare un’istruttoria dopo la richiesta avanzata da Vito Olivier, titolare dell’albergo sul colle, al sindaco Jacopo Massaro.
L’apertura o meno della struttura (se ne parla ormai da diversi anni, visto che era contenuta nel progetto “Abitare il Nevegal”) è sottoposta al parere vincolante della Conferenza dei sindaci dell’Usl 1, visto che, se dovesse passare, dovrà essere inserita nel Piano di Zona entro aprile.
L’idea prevede la realizzazione in Nevegal di una struttura privata per persone non autosufficienti, affette dal morbo di Parkinson. «In Italia sono 200 mila le persone che soffrono di questa patologia, 20 mila sono in Veneto», precisa Olivier, che crede in questo progetto. «La struttura ospiterà 90 posti letto, a questi si aggiungono quelli per i parenti dei malati. Previste due piscine. Il centro sorgerebbe al posto dell’albergo Olivier e nell’area circostante. I pazienti, che arriveranno da tutta Italia, seguiranno le terapie in una cornice ambientale di grande rilievo. Essendo struttura privata, non avrebbe bisogno delle impegnative regionali, nè del sostegno economico dei Comuni, ai quali chiediamo soltanto l’autorizzazione per avviare il progetto. Sarebbe un vero peccato perdere questa occasione di rilancio per il Colle, una spinta anche economica al territorio, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Speriamo, pertanto, che la Conferenza dei sindaci possa avallare questa idea», conclude Olivier, che sottolinea: «Siamo già pronti, abbiamo i progetti, basta solo l’ok per partire. E potremmo realizzare la struttura in brevissimo tempo».
Ieri gli amministratori hanno evidenziato qualche incertezza su questo progetto. Secondo i primi cittadini, infatti, avere un nuovo Centro servizi d’assistenza sul territorio dell’Usl, in un momento in cui quelli esistenti sono già in una situazione critica per la carenza di posti letto accreditati e di quote sanitarie, potrebbe mettere ancora di più in crisi le strutture e il sistema della residenzialità. Come previsto, comunque, la richiesta è stata inviata agli uffici competenti per un’analisi tecnica relativa all’incidenza che il piano avrà sulla programmazione generale all’interno del sistema dell’offerta. In base al risultato dell’istruttoria, la Conferenza dei sindaci si pronuncerà.
Paola Dall’Anese
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