Tormen decisa: «La festa dei coscritti resta»

Taibon. Il sindaco smorza sul nascere ogni possibile polemica di chi non vuole più la manifestazione

TAIBON. «La Costituzione conosce la nostra vita, prima che noi la si possa conoscere. Sfogliatela, leggetela, scopritela». A Taibon, come di consuetudine, le feste natalizie hanno portato sulla scena i coscritti. Stavolta alla vigilia di Natale nella sala comunale hanno festeggiato i 16 “classe 1997”. Gli stessi a Capodanno hanno poi partecipato alla messa celebrata da don Mario Zanon con la presenza del sindaco Silvia Tormen che ha donato a ciascuno una copia della Costituzione che «contiene tutto anche quello che, al momento della prima lettura, non possiamo comprendere perché da noi non ancora esperito».

Tormen ha avuto modo di riflettere su una questione che tocca da vicino i giovani. «Sono ben consapevole del fatto», ha scritto nella lettera per i coscritti «che una parte della componente più adulta della nostra società, non sempre tollera i lunghi festeggiamenti connessi alla coscrizione; capita, infatti, che direttamente o indirettamente, mi venga fatta richiesta di non favorire più, attraverso la concessione della nostra sala pubblica, lo svolgimento di riti mondani».

Un invito fatto in relazione a comportamenti poco edificanti registrati in passato. «Ho la convinzione», dice Tormen, «che l’essere umano non sia statico né sempre uguale a se stesso. Non mi piace censurare né subire censure. Preferisco ascoltare, provare a comprendere e stimolare la comprensione degli altri. E ciò non significa assenza di severità».

Per questo dall'incontro con i coscritti di un mese fa, il sindaco ha strappato loro la promessa di mantenere sempre puliti e ordinati i monumenti ai caduti del paese nel corso del 2016. «Sono convinta», ha concluso, «che una comunità si mantenga viva soltanto quando, al suo interno, si promuovono il dialogo e lo scambio trasversale fra tutte le diverse componenti sociali; nessuno dovrebbe rimanere tagliato fuori». (g.san.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi