spari e cannoni la trincea il valore e i morti

Il percorso del Memoriale ovviamente inizia dallo spazio Biglietteria, il quale oltre a essere connesso ai servizi accessori quali shop e guardaroba offre al visitatore info-point di orientamento rispetto ai servizi offerti all’interno del Memoriale e ai luoghi esterni.
Sala 1 – Concept. Inconsapevolmente nel quotidiano viviamo e ci muoviamo su contesto fisico, economico, sociale, politico e culturale fortemente determinato dall’evento della Prima Guerra Mondiale. Molte tecnologie che hanno migliorato la qualità della nostra vita sono conseguenti alle innovazioni legate alla Grande Guerra, viaggiamo su linee ferroviarie costruite durante la quella guerra, percorriamo sentieri di montagna che sono stati tracciati dai soldati per raggiungere le trincee, le stesse guerre e atti terroristici che contraddistinguono la nostra epoca sono la conseguenza di scelte politiche fatte alla fine della I Guerra. In questa sala un video stimolerà il visitatore a riflettere su tutto questo.
Sala 2 – Il contemporaneo. In questo spazio ciò che è stato presentato nel video della sala 1 viene disarticolato per singoli ambiti (lo spazio fisico geografico, i confini e il terrorismo, le nuove migrazioni, la politica e l’economia, il dominio della tecnica e degli apparati) attraverso l’uso di tecnologie multimediali e grafici.
Sala 3 – La guerra prima della guerra: l’800 e la la Belle Epoque. Sono gli ultimi anni della Belle Epoque con i suoi profondi contrasti sociali, con i grandi movimenti culturali e artistici, che gettano le basi concettuali, filosofiche e politiche del conflitto. Il visitatore potrà esplorare virtualmente la produzione artistica e culturale della Belle Epoque, immergersi nella modernità di inizio secolo e comprendere le cause della I Guerra.
Sala 4 – L’assassinio di Francesco Ferdinando.
“Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo” (Gentile 2015): in una rappresentazione immersiva dell’assassinio di Francesco Ferdinando il visitatore verrà proiettato dentro l’evento bellico.
Sala 5 – La cronologia della Grande Guerra. Una rappresentazione ad anfiteatro dà conto della non linearità cronologia della Grande Guerra, sia dal punto di vista dei luoghi, che degli eventi e dei protagonisti. Nei cinque anni di guerra decine di nazioni di tutto il mondo vengono coinvolte nell’evento. La rappresentazione cronologica si svolge secondo tre linee temporali, a livello europeo/internazionale, nazionale e locale, secondo eventi che si svolgono in modo sincronico o diacronico nei tre principali fronti.
Sala 6 – La guerra immaginata. L’illusione di una guerra breve che porta i soldati con le loro uniformi dai colori sgargianti al fronte nei primi mesi della guerra si scontra con la realtà di una guerra lunga e disastrosa.
Sala 7 – La scala della retorica. C’è molta retorica nelle dichiarazioni di guerra dei diversi stati, che traspare sia nelle proclamazioni, che nei giornali dove ritorna l’idea della guerra lampo che offrirà ai vincitori l’opportunità di essere leader europei e mondiali.
Sala 8 – La guerra reale, la guerra di posizione. Il badile è uno strumento irrinunciabile nell’equipaggiamento del soldato nella costruzione di micromondi alieni dalle trincee, alle città di ghiaccio, alle gallerie. La guerra reale è quella della trincea, una guerra stanziale, di stallo, dove vincere dipende dalla quantità di soldati che le nazioni possono mettere in campo e sacrificare, dalle innovazioni tecnologiche, dalla capacità di sopravvivere e conquistare territori anche in luoghi estremi. L’ingegneria diventa fondamentale per costruire nuove infrastrutture, dalle ferrovie, alle teleferiche, alle strade. Il visitatore viene immerso nella realtà del bombardamento delle città e al fronte, e condotto nell’esplorazione della città di ghiaccio della Marmolada. Installazioni multimediali, interattive e sperimentali faranno approfondire la guerra di posizione.
Sala 9 – La guerra tra cielo e mare. L’offensiva, utilizzando tecnologie sempre più sofisticate poteva costituire un vantaggio. In realtà durante la I Guerra Mondiale, le offensive in mare con le navi e i primi sottomarini, o quelle dal cielo, nonostante i grandi progressi nei mezzi e nelle armi non saranno determinanti per designare i vincitori, ma getteranno le basi per come sarà combattuta la Seconda guerra.
Sala 10 – Geografia e geologia nella I Guerra. Il visitatore potrà conoscere gli strumenti del geografo di inizio secolo e comprendere con le carte geografiche siano strategiche per fare la guerra.
Sala 11 – Panorami di Guerra. Grazie ad una installazione multimediale di tipo CAVE sarà possibile entrare nei campi di battaglia e osservare a 360° i panorami i guerra da Cima Grappa, dall’Ortigara etc. ascoltando le interviste di coloro che hanno vissuto i tragici eventi che hanno portato a morte tanti soldati.
Sala 12 – Il soldato. Una riflessione sul soldato trasformato in semplice pezzo biologico di ricambio, svuotato della propria umanità. Un’installazione fatta di ombre e parole scritte sulle pareti di un umanesimo perduto invita ad incontrare coloro che hanno lasciato la propria casa, da ogni angolo del pianeta, per combattere una guerra che non immaginavano essere così crudele, estenuante e alienante.
Sala 13 – Il quartier generale. Il quartier generale è il luogo dove si decidono non solo le sorti della guerra, ma anche quelle dei soldati che vengono spostati come bandierine o soldatini di piombo su un tavolo da gioco. Le voci dei generali italiani, francesi, inglesi e austriaci risuonano allo stesso modo. Non è più questione di chi vince o perde ma di quanta umanità e civiltà si perde.
Sala 14 – La propaganda.
La narrazione dell’inferno al fronte negli anni del conflitto avvenne sotto le lenti deformanti della censura e della propaganda. Su due livelli, in un confronto continuo le scritture della propaganda e quelle della verità dri protagonisti più umili.
Sala 15 – Il teatro della memoria. Uno spazio di rappresentazione dove mettere in scena il cinema documentario storiografico o di racconto della I Guerra da quello contemporaneo al periodo bellico e post bellico intriso di propaganda e retorica, a quello di oggi.
Sala 16 – Una società in cambiamento. La gigantesca macchina bellica indusse traumi e trasformazioni sociali irreversibili. Fra le implicazioni più evidenti, vi furono l’evoluzione e l’emancipazione forzata delle donne, i migliaia di profughi costretti a distribuirsi nelle retrovie o a emigrare, le tensioni sociali durante e dopo il conflitto.
Sala 17 – Eros e thanatos, la guerra alienante. Immagini dell’indicibile sfuggito alla censura che raccontano di bordelli dove le prostitute sono l’ancora di salvezza di tanti giovani uomini, di pezzi di arti e resti umani accatastati, privi di quell’identità che li consegna alla storia come il “milite ignoto”.
Sala 18 – Le comunicazioni. Anche il settore strategico delle radio-telecomunicazioni conobbe uno sviluppo notevole. Grazie a Guglielmo Marconi, di lì a poco, la radio sarebbe entrata nell’esperienza quotidiana di milioni di persone.
Sala 19 – Le armi. La diffusione di mitragliatrici leggere, mortai e granate da fucile ebbe l’effetto di incrementare di cinque volte la capacità di fuoco della fanteria, parallelamente a un netto incremento di potenza di fuoco delle artiglierie in termini di numero, gittata e calibro. Le principali nuove armi usate nella prima guerra mondiale, quali i gas, lanciafiamme e carri armati.
Sala 20 – I documenti. Una documentazione cruda della violenta semantica del conflitto arriva dagli archivi fotografici. La nuova arte, la fotografia, fu immediatamente impiegata dai militari.
Sala 21 – La medicina. La medicina e la chirurgia trovarono nella guerra un imprevisto, enorme, laboratorio sia per gli interventi d’emergenza, sia per la sperimentazione, stante l’abbondanza di corpi e l’estrema varietà delle lesioni che presentavano.
Sala 22 – La distruzione e la costruzione. Alla fine di cinque anni di combattimenti la Grande Guerra lascia interi territori, paesi e città devastati e distrutti. Abitazioni civili, ma anche spazi pubblici, straordinarie opere di architettura e arte che erano sopravvissuti con magnificenza allo scorre dei secoli erano andati persi o irrimediabilmente danneggiati. Si poneva quindi il grande problema della ricostruzione. Quali sono state le scelte e come si è ricostruito nel dopoguerra è quanto viene presentato in questo spazio del Memoriale che è di transizione e introduzione alla riflessione finale sull’attualità della Grande Guerra.
Sala 23 – La scala della memoria. La dichiarazione della vittoria apre il periodo dell’elaborazione della memoria che porterà alla costruzione di simboli totemici come i monumenti, di luoghi della celebrazione dell’eroismo e mitizzazione e di cimiteri tematici.
Sala 24 – La Grande Guerra non è mai finita. Al termine del percorso il visitatore viene invitato a riflettere sul senso dell’Unione Europea in un momento di dilagante euroscetticismo e sul significato della pace. —
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