Settore moda, a Belluno è tempo di saldi. «L’estate? Non è da buttare»

I commercianti del centro storico guardano al futuro con ottimismo. «In molti hanno preferito noi ai centri commerciali, ma le difficoltà ci sono»

BELLUNO

È una ripartenza a macchia di leopardo, ma che premia i piccoli centri rispetto alle città, quella che si sta registrando tra i negozi di scarpe e di abbigliamento. A trainare è la clientela fidelizzata, specialmente nei negozi storici, ma aiutano anche le iniziative come i “Giovedì di sera”, che sono stati allargati a tutto il periodo estivo. Per il momento ci si tiene stretto il movimento di persone che sta pian piano rianimando le vie cittadine e ci si prepara ai saldi, un appuntamento che, mai come quest’anno, è fondamentale per il settore.

Nello storico negozio di scarpe di piazza dei Martiri la ripartenza è abbastanza buona: «Abbiamo fatto alcune proposte interessanti per far ripartire gli acquisti e dimostrare che c’è ancora tanta voglia di fare», spiega Sergio Valacchi, «la risposta c’è stata ed è positiva e si cominciano a vedere i primi ritorni dopo l’emergenza. Certo, la strada è ancora lunga e fare programmi a lungo termine è impossibile, viviamo alla giornata».

Navigazione a vista anche per un altro negozio storico del centro dove, dopo il ritorno del tradizionale giro di clienti, si registrano anche importanti cambiamenti nelle abitudini dei consumatori: «Ormai il sabato, che per noi era di grande lavoro, è diventato un lunedì, con ancora meno lavoro che negli altri giorni», spiega Christian Marchetti, «sono abitudini cambiate da questo virus, i ritmi di lavoro non sono più gli stessi per nessuno e tutto si adatta di conseguenza».

Ripartenza a macchia di leopardo per la Bros’, che registra la risposta migliore dai centri più piccoli: «Dalla riapertura alcuni punti vendita stanno facendo molto bene, altri meno», spiega Carlo Boscaro, titolare della catena che, oltre ai punti vendita di Belluno e Pieve di Cadore, ne comprende altri a Treviso e a Bassano. «I negozi bellunesi stanno andando oltre le previsioni che ci eravamo fatti alla riapertura, tanto che al momento stanno assorbendo perdite di altri punti vendita. Molti hanno preferito tornare a fare acquisti nei centri storici e nei piccoli negozi, piuttosto che chiudersi in un centro commerciale».

Buoni i risultati in un negozio di intimo con target giovane come Tezenis, anche se per il suo titolare le nubi sono ancora scure sul futuro del commercio: «Non siamo all’estate del 2019, ma una certa risposta si vede», commenta Massimo Capraro, «se però guardiamo al complesso del centro storico il momento è complicato, con negozi chiusi e un’area commerciale che si sta fortemente riducendo. Non vorrei che ci fossero problemi in autunno, quando il clima cambierà».

Vince il negozio di quartiere anche in via Roma: «Sappiamo che città grosse stanno soffrendo più di noi», commenta Alvise Bortolini, «noi la ripartenza la stiamo vedendo e ambienti medio-piccoli come i nostri aiutano i clienti ad avere meno timore di muoversi per gli acquisti».



Fatturato distante dal passato anche in via Psaro, ma la voglia di lavorare è tanta: «Abbiamo ricominciato con una certa paura, ma ora si vedono i primi risultati, anche se i numeri non sono affatto quelli del pre-crisi», spiega Stefano Bristot, che nota il calo del sabato mattina: «È un po’ che il sabato non è più quello di un tempo, ma il Covid ha accentuato questa situazione». —
 

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