Scuole aperte, criticità sulle strade oggi prevista nuova allerta meteo

A una settimana dal clou del maltempo mille utenti ancora senza luce e 78 persone evacuate 

BELLUNO. Oggi riaprono le scuole (anche se non in tutta la provincia) e le fabbriche riprendono le attività. Ma ad una settimana esatta dal clou dell’ondata di maltempo sono ancora molte le criticità da risolvere. E il meteo non racconta nulla di buono: da ieri sera è ricominciato a piovere e le precipitazioni, a tratti moderate con locali rovesci e temporali, potranno risultare localmente abbondanti sulle zone montane, specie prealpine e sull’area pedemontana.

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Il centro funzionale decentrato della Regione parla di allerta arancione (cioè moderata) nell’area dell’alto Piave e gialla (ordinaria) per gli altri bacini montani e pedemontani. La pioggia preoccupa, perché il territorio è «gravemente compromesso», spiega l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Gli alberi sono stati strappati via dal terreno, che è fragilissimo. Le frane e gli smottamenti lungo la viabilità di tutta la provincia non si contano più. Si prova, però, a tornare alla vita.

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Oggi si torna a scuola. Bambini e ragazzi non ci vanno da una settimana. In molti comuni, però, come quelli maggiormente colpiti dall’alluvione, i plessi rimarranno chiusi. Luxottica riprenderà le attività in tutti gli stabilimenti, compresi quelli di Agordo e Cencenighe. Gli uffici pubblici saranno aperti.

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Alle 16.29 di ieri erano ancora 1023 le utenze prive di energia elettrica. La maggior parte sono dislocate a Livinallongo (114), Rocca Pietore (145), Zoldo (147), San Tomaso Agordino (128) e Gosaldo (310). I dati arrivano direttamente dal Ccs. E-distribuzione, società del gruppo Enel, ha messo in campo una task force di 1500 persone per riportare l’elettricità in tutta la provincia. Per ora con i generatori, ma si lavora anche al ripristino delle linee danneggiate dal vento. La maggior parte delle utenze senza corrente sono seconde case, o clienti situati nelle frazioni che non sono raggiungibili con i mezzi pesanti.

In molte zone della provincia manca l’acqua. Ieri a Rocca Pietore sono arrivati i potabilizzatori e Gsp ha già ordinato le nuove condotte per rifare l’acquedotto distrutto lunedì scorso. Ieri è stato riparato anche l’acquedotto di Livinallongo, dai tecnici del Comune.

Critica la situazione della viabilità. Restano chiude la 48 delle Dolomiti alla fine dell’abitato di Arabba verso il Passo Pordoi, la Sp2 della Val del Mis da Gena Bassa a Titele e da Volpez a Gena Bassa, la Sp3 da Forcella Franche a Gosaldo, la Sp4 Val Cantuna al confine tra Ponte nelle Alpi e Alpago, la Sp5 tra Schiucaz e Garna, la 19 di Lamon, la 20 della Val Fiorentina da Caprile a Selva di Cadore, la 25 del Passo Valles, la 28 in località Roncazza-Dall’O, la 30 da Costa a Costalissoio e da Costalta a San Pietro di Cadore.

Chiuse anche la Sp33, la 49 da Misurina a Carbonin, la 347 da Cornigian a Forcella Cibiana, la 619 di Vigo da località Fogher al confine con la provincia di Udine e la 641 del Passo Fedaia da Sottoguda al confine con la provincia di Trento. Riaperta invece la strada fra Pieve e Calalzo, a senso unico alternato con semaforo. Riprenderà così anche il transito delle corriere.

Restano monitorate a vista le frane del Tessina e di Perarolo. Entrambe stanno rallentando, ma le piogge previste in questi giorni consigliano di non far cessare l’allarme.

Nè consentono di far rientrare la popolazione che è stata evacuata da Perarolo (14). In totale sono 78 le persone che, in tutta la provincia, sono state allontanate dalle loro abitazioni. Sette le frazioni isolate: Cercenà e Colcerver (Val di Zoldo), Laveder, Sella e Pattine a Gosaldo, Gorna e Vigne Maschi a Lamon.

Fino all’11 novembre in provincia di Belluno sarà in vigore il divieto di caccia e pesca.

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