Rose rosse a chi è costretto a lavorare anche il Primo maggio

Filcams e rappresentanti della Rete degli studenti hanno visitato in mattinata  supermercati e negozi aperti per la Festa del lavoro

La consegna della rosa rossa all'addetta del museo Fulcis a Belluno
La consegna della rosa rossa all'addetta del museo Fulcis a Belluno

Tre ore tra supermercati, musei e negozi aperti il Primo maggio.

Il segretario della Filcams Cgil, Alberto Chiesura insieme con la segretaria generale della Camera del lavoro provinciale, Denise Casanova e un gruppetto di esponenti della Rete degli studenti medi di Belluno e Feltre, come succede da qualche anno, anche oggi, Primo maggio, hanno visitato molti supermercati ubicati lungo via Vittorio Veneto a Belluno e gli esercizi commerciali del centro storico del capoluogo che hanno deciso di tenere aperto.

Si tratta di una iniziativa che rientra nella campagna “Pane e rose” che mira a sensibilizzare le imprese, i lavoratori ma anche i cittadini in generale al rispetto di questa data importante che è la festa del lavoro. A tutte le persone, infatti, costrette oggi a lavorare, è stata consegnata una rosa rossa e il volantino che spiega l’iniziativa.

«Qualche risultato l’abbiamo ottenuto dopo alcuni anni grazie a questa opera di sensibilizzazione», fa sapere Chiesura. «Infatti, qualche supermercato e qualche negozio chiuso in più l’abbiamo trovato nel nostro giro». Il segretario della Filcams e il gruppo di studenti hanno consegnato ai lavoratori di Walber, Despar, Lidl, Prix e Conad  «una rosa per solidarietà con chi deve lavorare ma avrebbe potuto tranquillamente starsene a casa se non fosse per le logiche del profitto», sottolinea Chiesura che evidenzia come «questa nostra iniziativa e presenza è accolta sempre volentieri dai dipendenti, un po’ meno dai direttori delle attività commerciali che però sono dipendenti a loro volta».

Lavoratrici di un supermercato con la rosa della campagna "Pane e rose"
Lavoratrici di un supermercato con la rosa della campagna "Pane e rose"

Molti i giovani tra gli addetti al lavoro «e molti non sono gli stessi dello scorso anno segno che c’è un turn over molto elevato in certi settori del commercio», dice il sindacalista.

Chiesura ci tiene a ribadire come «le festività siano sempre meno rispettate: pensiamo che quasi tutti i negozi in provincia hanno tenuto aperto a Pasquetta e il 25 aprile, oltre che in questa giornata. Ma se possiamo prenderci un merito è che qualche attività quest’anno ha deciso di tenere chiuso e questo lo consideriamo un risultato importante anche della nostra campagna».

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