Ritrovate in un magazzino due opere d’arte di Eronda

BELLUNO. Per anni sono rimasti nascosti a Sois, in un vecchio stabilimento. Una ricerca puntigliosa, un appunto autografo e una buona dose di tenacia hanno permesso di restituire alla collettività due pannelli dipinti da Mario De Donà, quel pioniere del mondo della grafica noto come Eronda.
I pannelli un tempo ornavano le sedi del mobilificio Chierzi e della cartolibreria Massenz. Raccontavano la storia del mobile e della scrittura e risultavano smarriti. Fino a qualche settimana fa, quando sono stati ritrovati, a 50 anni dalla loro scomparsa, a Sois, nella sede dello storico mobilificio Chierzi. Dalla prossima settimana tutti i bellunesi potranno ammirarli, nella mostra allestita in via Sottocastello 2 (nello spazio espositivo sotto al palazzo dell'Astor). Sarà inaugurata giovedì alle 17.30 e rimarrà aperta venerdì 22 dalle 11 alle 21 e sabato 23 dalle 10.30 alle 12.30.
«Quei pannelli, che mio padre dipinse nel 1949, ornavano le sedi dei negozi Chierzi e Massenz», racconta il figlio di Eronda, Marco De Donà, presidente dell'associazione culturale Fondo Eronda nata con l'obiettivo di far conoscere il patrimonio della sua ricchissima attività. «Quando entrambe le attività si sono trasferite, alla fine degli anni '50, quei pannelli vennero smontati e non si sapeva che fine avessero fatto. Abbiamo trovato delle foto in bianco e nero nell'archivio di Eronda, a quel punto ho avviato una ricerca per ritrovare gli originali».
Un appunto autografo su un'agenda ha guidato Marco De Donà a Sois, al vecchio mobilificio Chierzi. «L'ultimo erede, Corrado, li aveva voluti preservare», continua De Donà. «Così qualche settimana fa abbiamo potuto vedere i pannelli a colori, per la prima volta». Un'emozione che l'associazione ora vuole regalare alla città. (a.f.)
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