Ricatto sessuale al giovane laureato: «Manda mille euro in Nigeria o pubblichiamo le foto»

La donna, fingendosi una coetanea, ha ottenuto foto intime e ha minacciato di diffonderle, chiedendo soldi in cambio per non procedere. Il 24enne bellunese ha avuto il coraggio di denunciare 

Gigi Sosso
Un agente della polizia postale
Un agente della polizia postale

Sextorsion alla bellunese: manda mille euro in Nigeria o diffondo le tue foto intime. Tentata estorsione a un ragazzo fresco di laurea, che era rimasto senza lavoro, durante il lockdown per il Covid-19 e aveva conosciuto una presunta bella coetanea afroamericana, in un gruppo di Telegram, nel quale si doveva discutere di cinema.

Presunta, perché la donna ritratta sulle fotografie dei profili Facebook e Instagram quasi sicuramente non è l’indagata, ma una bellezza qualunque, che non c’entra niente. Oltre alla sextorsion, ci dev’essere stato anche quello che si chiama scamming, cioè l’imbroglio per cercare di ottenere un vantaggio economico.

Il rapporto virtuale comincia nel 2020, quando il 24enne studente bellunese fuori sede torna nella sua città, alla ricerca di un lavoro. Lo trova e si toglie anche qualche soddisfazione professionale, ma solo fino a quando il Governo non proclama il confinamento e chiude quasi tutti gli italiani in casa.

Ha una fidanzatina ufficiale, ma evidentemente non gli basta e si apre un periodo fatto di una sorta di pendolarismo tra il letto e il computer, con il quale a suo tempo aveva conosciuto una ragazza afroamericana, che purtroppo si rivelerà soltanto virtuale. Si passa dalla chat su Telegram ai giochi di ruolo, come Dungeons & Dragons, nel quale lui recita la parte di un chierico e lei di un druido. Ma anche questo passatempo non è sufficiente a migliorare giornate sempre più intinte nella noia.

Dall’altra parte del cavo, c’è qualcuno, che ha una grande pazienza e sa aspettare il momento di maggiore debolezza per colpire. L’uomo è sul divano di casa sua, quando gli arriva un messaggio ammiccante: «Mi piacerebbe essere lì con te». È la fiamma che accende una miccia collegata a un esplosivo ad alto potenziale. I due entrano sempre più in confidenza fino a scambiarsi delle fotografie.

A Belluno, ne arriva inizialmente una, che ritrae una bellissima donna in costume da bagno. È l’esca, che porterà la vittima del raggiro a postarne anche di molto più piccanti, senza scendere nei dettagli più intimi. Ci sarebbe anche qualche video. Non sospetta che qualcuno stia per ricattarlo, ma è soltanto una questione di tempo per rendersene conto. Troppo tardi.

Nei messaggi successivi, viene a sapere che la sua interlocutrice sarebbe tornata in Nigeria, perché la mamma non sta bene, a quel punto cominceranno le continue richieste di denaro. Un profilo viene bloccato? Ecco che se ne apre subito un altro.

Prima sono 50 o 100 euro, poi mille in un colpo solo, altrimenti «tutti i tuoi contatti potranno vedere chi sei veramente». L’uomo tutti quei soldi non li ha e sarà la fidanzata ad arrivare in suo soccorso, smascherando la truffa con un video inviato, però, non si sa bene a chi. C’è una denuncia, ma la Polizia postale procede contro ignoti.

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