Reti paramassi piene, strozzature e asfalto da sistemare sulla Sp40

Paolo Malacarne interviene per chiedere più attenzione per la strada che conduce a Castel Tesino e Celado

LAMON. Le reti paramassi gonfie di sassi e detriti che vanno svuotate quanto prima, le troppe strozzature che ancora segnano il tracciato e l’immancabile differenza del manto d’asfalto che si nota guardando al di qua o al di là del confine. La Sp 40 che porta verso Castel Tesino e il Passo Brocon e la Sp 40 dir che segue il tracciato per Arina, Celado e Cima Campo finisce sotto la lente d’ingrandimento di Paolo Malacarne, ex responsabile del servizio manutenzione del Comune di Lamon, ma sempre attento osservatore di tutto ciò che riguarda la viabilità dell’altopiano. Una sorta di sopralluogo che evidenzia gli aspetti ancora critici per una strada che nel maggio di quattro anni fa ha visto il raddoppio del ponte sul torrente Senaiga che collega due province e due regioni. «In quell’ambito», spiega Paolo Malacarne, «sono stati eseguiti lavori di allargamento e sbancamento che hanno migliorato la percorribilità della strada. In più c’è stato il posizionamento di reti paramassi per la protezione di chi transita e la messa in sicurezza della strada».

Quello che non convince Malacarne è lo stato dell’arte: «Non si capisce se i lavori sono da considerare finiti così oppure sono previsti ulteriori cantieri per completare l’opera. Troppe sono ancora le strozzature che condizionano il transito di camion e autobus e la strada necessita di interventi per raggiungere lo standard sul versante trentino. A guardarle sembrano opere completamente diverse visto che superato il confine si trovano una carreggiata con larghezza costante, l’asfalto è impeccabile, le scarpate sono curate. Tutti aspetti che mancano sul versante bellunese: «Scarsa manutenzione della vegetazione, reti paramassi che sono sovraccariche a causa di tonnellate di materiale accumulato, e che andrebbe scaricato per evitare il collasso delle strutture e ottenere così un risparmio sulla manutenzione, senza dimenticare che un cedimento costituirebbe un pericolo e un costo notevoli».

L’ex tecnico reclama più attenzione anche per la Sp 40 dir che porta da Lamon a Pian del Miesna: «È abbandonata con banchine che stanno cedendo e un piano viario dissestato. Atri punti critici sono il cedimento dopo il ponte della Stalena, la curva dei Quariei dopo la frazione dei Piei, la protezione sul sentiero che collega il casel dei Piei a Piei di Sotto e l’accesso alla località Ronche». —

R.C.

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